Marino, rifletto sulle dimissioni Contro di me esposti vergognosi
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Marino, rifletto sulle dimissioni Contro di me esposti vergognosi

Marino, rifletto sulle dimissioni Contro di me esposti vergognosi

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(AGI) - Roma, 20 ott. - Il sindaco dimissionario di Roma,Ignazio Marino, replica agli esposti "vergognosi" di M5S e FdI,afferma di "non essere indagato" e di voler "riflettere" sullesue dimissioni. In una conferenza stampa, Marino afferma:"Volevo parlare ai romani e agli italiani perche' il 12 ottobreho firmato la lettera dimissioni in seguito a esposti da alcuneforze politiche in relazione a vicende che mi riguardano.Quando il 12 ottobre scrissi una lettera alla presidentedell'Assemblea Capitolina Valeria Baglio dissi che, cosi' comeprevede la legge, scrivevo la mia lettera di dimissioniprendendomi 20 giorni per fare le opportune riflessioni everifiche. Ed e' quanto ribadisco oggi: in questi 20 giorni miriservo di riflettere e verificare". Secondo Marino: "Gliesposti del Movimento Cinque Stelle e di Fratelli di Italia neimiei confronti sono vergognosi, perche' scritti o da ignorantio da persone in malafede. Mi sono dimesso perche' ho rispettodell'autorita' giudiziaria e auspicavo di presentarmi ad essada dimissionario per spiegare i fatti relativi agli esposti.Non sono iscritto nel registro degli indagati, sono entrato inprocura come persona informata sui fatti. E cosi' ho lasciatola procura. Non sono indagato. Non ho usato denaro pubblico afini privati ma ho semmai usato denaro privato a finipubblici". Il sindaco dimissionario della capitale ha ancheposto un punto politico, quando ha detto di voler verificare lapossibile esistenza di una maggioranza all'internodell'Assemblea capitolina pronta ancora a sostenerlo: "Fa parte- ha detto Marino - delle verifiche che bisognera' fare".Rispetto all'indagine aperta dalla magistratura romana, a fareil punto e' l'avvocato Enzo Musco, legale del sindacodimissionario di Roma Ignazio Marino: "Davanti allamagistratura ci siamo difesi sull vicenda degli scontrini senzaaccusare nessuno ma spiegando come funziona la burocraziaromana: gli scontrini venivano portati in Comune il giorno dopogli appuntamenti istituzionali e registrati dopo molto tempo; eda parte di coloro che li registravano non veniva commessoalcun falso, perche' si tratta di una prassi burocraticavalidata anche dal regolamento Anci sui rimborsi. Una personacon impegni cosi' gravosi non puo' ricordare con esattezza ceneo appuntamenti anche a 15 mesi di distanza". (AGI)
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