Mafia: proiettile a Schifani, "pagherai per sequestro beni"
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Mafia: proiettile a Schifani, "pagherai per sequestro beni"

Mafia: proiettile a Schifani, "pagherai per sequestro beni"

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(AGI) - Palermo, 20 nov. - Un bossolo di proiettile di mediocalibro, avvolto in un foglio contenente minacce, e' statorecapitato lunedi' mattina - ma la notizia si e' appresasoltanto adesso - nella cassetta postale dello studioprofessionale di Palermo del senatore Renato Schifani, avvocatoed ex presidente dell'assemblea di Palazzo Madama. A trovarlosono stati i componenti della segreteria dell'esponentepolitico, che hanno fatto subito scattare l'allarme. Nellalettera si fa riferimento al fatto che di recente Schifani, inalcune interviste seguite all'archiviazione dell'indagine permafia contro di lui, ha citato come merito della propriaattivita' contro Cosa nostra il varo delle norme sul sequestroper equivalente dei patrimoni, mafiosi e non solo, acquisitiillecitamente e oggetto di compravendite con terzi di buonafede. La frase minacciosa rivolta a Schifani recita (nontestualmente): "Ci hai fatto togliere i soldi e te ne seivantato. Pagherai, morirai". L'episodio si inserisce in un contesto segnato dalleminacce ai magistrati e dalle dichiarazioni del neopentito VitoGalatolo, circa i piani di morte contro il pm Nino Di Matteo.Schifani e' esponente del Nuovo Centrodestra e ne e' uno deileader, assieme al ministro dell Interno, Angelino Alfano e aldeputato regionale siciliano Francesco Cascio. L'inchiestasull'ex presidente del Senato ipotizzava il concorso inassociazione mafiosa ed e' stata chiusa con l'archiviazione, surichiesta dello stesso pm Di Matteo e del suo collega PaoloGuido. Il senatore e' ancora scortato da cinque uomini e disponedi due auto blindate. La legge sui patrimoni e sui sequestriper equivalente, inserita nel pacchetto sicurezza del 2008, persalvaguardare i diritti dei terzi di buona fede, "aggredisce"altri beni o altri pezzi del patrimonio dei mafiosi, deicriminali, dei corrotti, sequestrandoli e poi confiscandoli peruna cifra "equivalente" a quella oggetto dell'affare illecito.Renato Schifani non vuole commentare, per adesso, l'episodio,ma ribadisce l'importanza di quella legge. (AGI).
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