Mafia Capitale: avvocati denunciano 96 giornalisti; Fnsi, "indegno"
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Mafia Capitale: avvocati denunciano 96 giornalisti; Fnsi, "indegno"

Mafia Capitale: avvocati denunciano 96 giornalisti; Fnsi, "indegno"

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(AGI) - Roma, 17 ott. - Esposto alla procura della Repubblicadi Roma nei confronti di un centinaio di giornalisti - 78cronisti e 18 direttori, in tutto 96 - per aver pubblicatoarticoli di stampa relativi alle indagini su Mafia Capitale.L'esposto porta la firma di alcuni avvocati della Camera penaledi Roma che lamentano "la pubblicazione pedissequa in articolidi stampa di atti, o stralci degli stessi, di un procedimentopenale in fase di indagine" in relazione appunto al caso diMafia Capitale. Immediata la replica della Fnsi con ilsegretario Raffaele Lorusso: "In un Paese che si dicedemocratico e' impensabile che si disponga una denunciacollettiva per 96 giornalisti, 78 cronisti e 18 direttori,'colpevoli' di aver illuminato con il loro lavoro uno deipeggiori scandali della storia d'Italia e forse il piu' tristedella storia della Capitale". Lorusso aggiunge "torna in vogal'idea che si possa tentare di imbavagliare la stampa impedendola pubblicazione di intercettazioni tra l'altro non piu'coperte da segreto istruttorio: e' l'ennesimo esempio che devefar riflettere la politica sull'opportunita' di una delega inbianco al governo su una materia cosi' delicata. E' anche acausa di episodi come questo che l'Italia occupa il 73esimoposto nella classifica sulla liberta' di stampa". E' preoccupante - dice ancora il segretario generale dellaFnsi - "che si sferri un attacco cosi' rozzo e plateale allaliberta' dei cronisti di informare e al diritto dei cittadiniad essere informati: chi l'ha concepito farebbe bene arileggere quanto stabilito in modo assolutamente inequivocabiledalla Corte europea dei diritti dell'uomo nelle numerosesentenze in materia di liberta' di espressione e diritto dicronaca. Oltre che la totale solidarieta' della Federazionenazionale della stampa italiana, ai colleghi finiti neltritacarne giudiziario va rivolto l'invito a proseguire il lorolavoro nell'interesse esclusivo dell'opinione pubblica, senzalasciarsi condizionare da tentativi di intimidazione chequalificano chi li compie". (AGI).
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