Come viaggeremo nella Fase 2
fase 2 trasporti pubblici coronavirus

Come viaggeremo nella Fase 2

Gli aspetti legati alla mobilità sono al centro di tutti quei discorsi che parlano di "riaperture". Le grandi città come Roma, Milano e Napoli si troveranno ad affrontare diverse questioni per permettere ai cittadini di viaggiare in sicurezza. E c'è già chi prevede di utilizzare di più l'automobile per evitare contatti e contagi   

  Luca Dadi / AGF
  Luca Dadi / AGF

L'uso dell'auto rappresenterà il pilastro della mobilità degli italiani nella Fase 2, considerando che i mezzi pubblici si configurano inevitabilmente come uno dei potenziali veicoli di contagio e circoleranno al 25% - 30% della capacità effettiva. Lo afferma Nomisma, secondo cui si assisterà ad un potenziale incremento dell'uso dell'auto privata, anche del 30% - cosi' come successo in Cina - e ad un possibile, seppur più contenuto, ricorso alle due ruote.

Intanto però la pandemia sta pesando fortemente sul settore auto: l'analisi di Nomisma mostra che in Italia sono attualmente 350 mila le auto ferme nei concessionari, per un valore immobilizzato di quasi 7 miliardi. Il Covid-19 ha rappresentato la causa principale del crollo del mercato automobilistico e il lockdown ha amplificato esponenzialmente una situazione di sofferenza pregressa (-7% il numero di immatricolazioni di auto nel primo bimestre 2020 vs 2019).

La stima dell'impatto del Covid-19 sulle performance in termini di immatricolazioni nel 2020 è di un calo compreso tra 600 mila unità (previsione più negativa) a 300 mila. Il problema non risiede esclusivamente nelle auto o nei veicoli commerciali, ma nel futuro delle 150 mila persone - 1,5 milioni in Europa - che lavorano nei 1.400 concessionari, per collegare l'ultimo miglio tra case automobilistiche e clienti finali.

Il quadro generale - prosegue Nomisma - vede il 2020 con un crollo del 9,7% del commercio globale, una crescita minore dell'1% del Pil europeo e una contrazione del 9% del Pil italiano. A cascata questi elementi comporteranno una contrazione del mercato potenziale ed una crescente avversione al rischio, nonostante alcuni fenomeni positivi di revenge spending.

In questo contesto - conclude l'analisi - la parola chiave è customer-centricity: mettere il cliente al centro nel settore automotive significa prevedere la collaborazione dei principali soggetti coinvolti, istituzioni, vendors (case automobilistiche e finanziarie collegate), concessionari e società di noleggio, sotto un cappello comune: liquidità, flessibilità, exit e digitalizzazione. 

 

MIGUEL MEDINA / AFP
MIGUEL MEDINA / AFP

Misure di prevenzione per abbattere il rischio contagio nel trasporto pubblico (ritenuto "medio-alto"), soprattutto in funzione del pendolarismo, con l'avvio della Fase 2. È quanto prevede la circolare del ministero della Salute dal titolo "Indicazione per la rimodulazione delle misure contenitive di Fase 2 in relazione al trasporto pubblico collettivo terrestre, nell'ottica della ripresa del pendolarismo, nel contesto dell'emergenza da SARS-COV-2", che sottolinea in particolare la necessità di "mettere in pratica una efficace riorganizzazione del sistema di trasporto pubblico, nell'ottica della ripresa del pendolarismo, anche garantendo la tutela della salute del personale addetto nelle stazioni e sui mezzi di trasporto, per sostenere la ripresa delle attività e quindi della mobilita' delle persone attraverso la gestione efficiente delle criticita' legate ai rischi di affollamento e di esposizione a possibili fonti di contagio".

Il primo punto sono le misure di sistema, che mirano a ridurre i picchi di utilizzo, e prevedono:

  • Articolazione dell'orario di lavoro differenziato con ampie finestre di inizio e fine di attività, al fine di prevenire picchi di aggregazione.
  • Differenziazione e prolungamento degli orari di apertura degli esercizi commerciali.
  • Adozione, da parte dei gestori dei servizi di trasporto pubblico, di misure organizzative, di prevenzione, protezione e comunicazione per garantire la tutela della salute e della sicurezza degli operatori dei servizi stessi e degli utenti.
  • Incoraggiamento di forme alternative di mobilità sostenibile (ad esempio, e-bike e bike sharing a titolo gratuito o con tariffe agevolate) 
  • Incrementare gli strumenti di mobility management.
  • Campagne di comunicazione chiara e semplice sulle essenziali regole comportamentali nell'utilizzo dei mezzi di trasporto.

Il trasporto ferroviario

Ci sono poi le raccomandazioni per la gestione del trasporto ferroviario, che prevede "attività di igienizzazione e disinfezione su base quotidiana e sanificazione periodica degli spazi comuni delle stazioni e dei treni". Inoltre "nelle stazioni e a bordo dei treni vanno istallati dispenser di facile accessibilità per permettere l'igiene delle mani frequente, dispenser di soluzione idroalcolica vanno installate in prossimità di pulsantiere, ad es. in presenza di biglietteria elettronica Misure organizzative".

Si prevede anche di "introdurre un criterio di prenotazione dei posti a bordo che garantisca il rispetto delle distanze di sicurezza di almeno un metro anche tramite assegnazione di posti alternati", e la gestione dell'accesso alle stazioni ferroviarie "prevedendo, ove possibile, una netta separazione delle porte di entrata e di uscita, in modo da evitare flussi di utenti che si incontrano".

Nei grandi hub è raccomandabile prevedere ai gate misure per il controllo della temperatura corporea prevedendo misure di gestione di passeggeri o operatori che superano i 37,5 C". Per gli addetti in stazione e a bordo, si prevede l'uso di mascherine chirurgiche e guanti, mentre i conducenti devono indossare la mascherina a meno che non operino soli e in una cabina isolata.

Il trasporto locale

Quanto al trasporto locale su strada "vanno assicurate attività di igienizzazione e disinfezione dei mezzi su base quotidiana e sanificazione periodica dei veicoli", e va prevista "l'installazione, ove possibile, di dispenser di soluzione idroalcolica per l'igiene delle mani, dispenser di soluzione idroalcolica vanno installate in prossimità di pulsantiere, ad es. in presenza di biglietteria elettronica Misure organizzative. L'acquisto dei biglietti deve essere previsto con modalità automatizzate o dematerializzate possibilmente prevedendo biglietteria elettronica. Le porte di accesso vanno differenziate ove possibile per salita e discesa e comunque garantito il distanziamento fra gli utenti".

L'uso dei posti a sedere "va disciplinato garantendo il distanziamento anche con l'utilizzo di chiara segnaletica", e la capienza massima "deve essere limitata con ogni misura organizzativa e informativa per evitare rischi di assembramento o impossibilita' di mantenere il distanziamento". Anche in metropolitana igienizzazione, disinfezione e sanificazione periodica dei treni e degli spazi comuni delle stazioni, i dispender di disinfettanti, l'acquisto di biglietti elettronici, le precauzioni per gli operatori.

"Per tutte le misure sopra menzionate - conclude la circolare - va garantita una adeguata informazione e formazione al personale addetto e deve essere prevista una comunicazione chiara ed efficace all'utenza, facilmente accessibile e comprensibile anche tramite specifiche campagne comunicative". 

 

MIGUEL MEDINA / AFP
MIGUEL MEDINA / AFP

Roma si prepara all'avvio della fase 2 dell'emergenza Covid-19, che scatterà da lunedì 4 maggio, con il rischio di fare un tuffo nel passato e rivedere la città invasa dal traffico di vetture private. Ovvero la cattiva abitudine che le ultime amministrazioni comunali hanno cercato di disincentivare (non sempre con successo) per accrescere vivibilità il decoro urbano.

Visto il contingentamento dell'accesso sui mezzi di trasporto pubblico per prevenire il contagio da Covid-19, per evitare ingorghi di macchine e scooter, il Campidoglio a guida 5 Stelle punta ad aumentare l'utilizzo di bici e monopattini, in particolare i mezzi elettrici in sharing, per i tragitti di media distanza.

Ma in città al momento sono presenti appena 2 servizi di sharing di bici elettriche, con un totale di circa 1.200 mezzi, che coprono solo le zone centrali e semi-centrali, e ancora nessuno di monopattini.

La giunta di Virginia Raggi sta per autorizzare una serie di nuove bike-lane da tratteggiare in velocità sulle strade di grande scorrimento. Al momento però la rete ciclabile cittadina non è lontanamente paragonabile a quella delle città europee più attrezzate per la mobilità dolce: circa 250 km di piste a fronte di 5.500 km di strade.

E in 4 anni l'amministrazione Raggi, pur sensibile al tema, ha realizzato nuove piste ciclabili per appena 10 km (sulla Tuscolana, la Nomentana e la Prenestina). Per contingentare l'utilizzo del trasporto pubblico, in modo da evitare la calca tipica di bus e metro romani, la Regione Lazio ha fissato la capienza massima dei veicoli del trasporto pubblico al 50% dei posti immatricolati su ogni vettura.

Il Campidoglio però spinge per un'applicazione maggiormente restrittiva della norma: ieri la sindaca Virginia Raggi ha ribadito che sugli autobus entrerà il 25% dei passeggeri. I test svolti finora da Atac sono stati basati sull'ipotesi di una capienza massima di 150 persone a bordo di ciascun convoglio della metropolitana, con la metà dei posti a sedere occupati, mentre solitamente sono 1.000. L'accesso in stazione è stato regolato su un flusso di 30 persone ogni 3 minuti.

Con queste premesse, se durante il lockdown l'utenza dei mezzi pubblici in città è crollata di oltre il 70%, per la fase 2 lo spettro temuto è quello di un ricorso in massa all'uso delle auto private. Uno scenario consueto. A gennaio scorso Inrix - che analizza i trend della congestione urbana in 200 città di 38 Paesi - ha certificato che i romani spendono in media 254 ore l'anno nel traffico (praticamente più di dieci giorni ogni anno) ad una velocità di 12 chilometri orari. Un dato in peggioramento (16% di tempo perso in più in un anno), che colloca la Capitale al secondo posto al mondo, dietro solo a Bogotà.

I problemi di Atac

Quasi due mesi di lockdown sono già costati ad Atac, la partecipata del trasporto pubblico del Campidoglio, oltre 50 milioni di euro di mancati introito da ricavi di bigliettazione. L'azienda mediamente incassa 30 milioni di euro al mese dall'acquisto di biglietti singoli della durata di 100 minuti: le stime aziendali calcolano che a marzo ed aprile questa voce e' crollata del 90%.

Altra casella di bilancio in perdita, è quella dei ricavi da contratto di servizio vista la riduzione del numero di chilometri percorsi. L'accordo tra il Campidoglio, azionista al 100%, e Atac porta circa 450 milioni di euro all'anno alle casse della società ma prevede delle penali in caso di mancato rispetto del chilometraggio pattuito. Per fare un raffronto l'ultimo bilancio, l'esercizio 2018, segnava circa 2,5 milioni di km in meno rispetto a quanti fissato con una penale di oltre 4 milione di euro. Ora, il Campidoglio starebbe studiando una soluzione per sostenere l'azienda e non applicare questo automatismo.

I conti di Atac sono fragili, l'azienda da un anno è sottoposta a concordato preventivo in continuità per evitare il fallimento visto il debito da 1,4 miliardi di euro. La partecipata del Campidoglio ha un alto costo di mantenimento: 530 milioni di euro escono solo per le buste paga degli 11mila dipendenti, a fronte di 390 milioni di euro di incassi da biglietti ed abbonamenti.

La società somma dunque un alto costo del personale ad un servizio di qualità inferiore agli standard europei. Il parco mezzi è datato: i bus hanno una età media di 14 anni, le metro 14 e i tram 34. Lo scorso anno sono arrivati 227 nuovi bus acquistati con uno stanziamento della giunta di Virginia Raggi, altri 328 dovevano arrivare in questi mesi ma l'epidemia rallenterà la consegna.

Tutti elementi che concorrono a rendere Atac una delle aziende più a rischio per i mancati introiti legati all'epidemia di Covid-19. L'ad Paolo Simioni ha già chiarito a fine marzo che gli obiettivi di bilancio previsti per il 2020, con la previsione di 25 milioni di utili, sono sfumati e dopo 15 giorni di lockdown l'azienda ha messo in solidarietà 4mila dipendenti per 9 settimane.

L'approvazione del documento contabile 2020 è stata posticipata a giugno, i vertici di Atac auspicano di poter attingere a risorse statali per fronteggiare le perdite e non dover prolungare le misure di in atto di contingentamento del personale. Nel frattempo il Campidoglio dovrà anche cercare una nuovo amministratore delegato, vista la nomina di Simioni alla guida di Enav da parte del governo.

A breve dovrebbe partire una call per la ricerca del nuovo management, si parla di Cristiano Cerasatto, già nel Cda e responsabile della Direzione Personale, o di Giovanni Campisano, attualmente capo segreteria dell'assessore ai Trasporti Pietro Calabrese, come possibili nomi. 

Firenze

Mettere in sicurezza il trasporto pubblico per evitare i contagi, ma anche incrementare la mobilità ciclabile, e la sharing mobility, con l'introduzione del noleggio di monopattini e bici a pedalata assistita. Sono le prime soluzioni che Firenze adotterà in vista dell'avvio della Fase2, che da lunedì riporterà i cittadini a muoversi per andare a lavoro.

Un flusso che porterà, sono le previsioni del sindaco Dario Nardella, ad avere sulle strade la meta' del traffico privato di prima del lockdown, ridotto di oltre l'80 percento durante la quarantena. A sancire come sarà la mobilità toscana sarà l'ordinanza che la Giunta regionale sta predisponendo e che oggi vedrà un'importante verifica nel confronto in videoconferenza con il Governo, dopo giorni di contatti con aziende locali e sindacati. Proprio dai sindacati arrivano le maggiori perplessità, anche per la mancanza di dispositivi di protezione adeguati per difendere il personale.

L'ordinanza dovrà specificare quali dovranno essere le condizioni del trasporto pubblico; la distanza di sicurezza tra i passeggeri e il modo di farla rispettare. Condizioni che saranno cruciali. Intanto Firenze si è già attrezzata con un proprio piano, presentato dal sindaco Nardella già nei giorni scorsi: per la rete di bus cittadini e per la tramvia sono previste corse aumentate per ridurre i tempi tra i passaggi e anche corse raddoppiate con due autobus in contemporanea.

E ancora controlli e sanificazione dei mezzi, l'obbligo di mascherine e guanti per i passaggeri e controlli anche a terra, con misurazione della temperatura, per evitare assembramenti. Per la mobilità alternativa l'amministrazione fiorentina punta a incrementare le piste ciclabili: accanto ai 12 chilometri in piu' che verranno realizzati, altri 10 chilometri provvisori saranno attrezzati subito su strade finora ad uso esclusivo delle auto.

Novità anche l'arrivo di nuovi mezzi a disposizione di tutti: oltre alle 4mila biciclette noleggiabili, saranno utilizzabili anche 800 bici a pedalata assistita, 600 monopattini elettrici e almeno 250 scooter. L'obiettivo è quello di non costringere all'uso dell'auto privata: per chi proprio non potrà fare a meno della macchina, il Comune proporrà mini abbonamento da 20 euro mensili valido per la sosta in tutte le zone in cui è suddiviso il territorio fiorentino.

Nel centro storico viene confermata la Ztl, con divieto di accesso alle auto non autorizzate. Ma l'obiettivo è quello di arrivare a una migliore gestione dei posti nelle autorimesse private. Per il centro, viene confermata ztl ed è allo studio un accordo con gli esercenti delle autorimesse private per un utilizzo facilitato degli oltre 1.500 posti disponibili e, in prospettiva, l'introduzione di tariffe agevolate nei parcheggi di Firenze Parcheggi collocati.

Numero contingentato di passeggeri, segnalazione dei posti da lasciare liberi per evitare assembramenti, utilizzo obbligatorio dei dispositivi di protezione individuale e potenziamento dell'assistenza per i clienti. Con la Fase 2 alle porte, la Campania e Napoli riorganizzano così il trasporto pubblico, provando a ridurre al minimo le difficoltà per gli utenti e facendo i conti con le carenze strutturali già presenti prima dell'emergenza Covid.

Già in questi giorni, infatti, si sono registrati casi di eccessivo affollamento, in particolare sugli autobus, ma anche nelle metro e alle fermate. L'Eav, la holding del trasporto della Regione, prevede un incremento delle corse per i treni della Circumvesuviana, che collegano il capoluogo campano con la costellazione di piccoli comuni ai piedi del Vesuvio, fino al 70% del programma ordinario, privilegiando le fasce più utilizzate dai pendolari.

La capienza massima dei treni si ridurrà da 400 a 100 persone, con cartelli adesivi che segnaleranno le sedute inutilizzabili. Anche sugli autobus è previsto il rispetto del distanziamento sociale: non potranno salire piu' di 20 passeggeri per corsa e il conducente potrà non effettuare fermate per la salita di viaggiatori in attesa. 

Per alcune linee saranno predisposti servizi aggiuntivi da prenotare il giorno prima. L'Anm ha individuato le linee guida da adottare per la fase 2, che saranno perfezionate nel corso del tempo. L'azienda partecipata del Comune di Napoli renderà stabili le azioni di igienizzazioni e sanificazione dei mezzi e dei parcheggi e sensibilizzerà all'utilizzo delle mascherine a bordo dei bus, confidando nel senso di responsabilità degli utenti.

Per la Linea1 della metro sarà consentito l'accesso a 100-120 persone per treno, con controllo delle code prima dei tornelli; 40 gli accessi per le funicolari, 20 per i bus. Anche in questo caso ci sarà una segnaletica per assicurare le distanze sociali. L'epidemia da Covid ha rallentato la produzione e la consegna dei nuovi mezzi, che favoriranno il decongestionamento.

Entro febbraio 2021 entrerà in servizio il primo treno della metro, al quale seguiranno gli altri con cadenza di 30 giorni. Proseguirà nel 2020 anche il rinnovo della flotta autobus: è stato contrattualizzato l'acquisto di 73 mezzi, tra Citymood e Minibus. Dal momento della ripresa delle attività produttive occorreranno tra i due e i tre mesi per la consegna.

Palermo

Avvisi sulle porte dei bus che indicano l'obbligo delle mascherine, marcatori di posizione per garantire una distanza di sicurezza e adesivi su alcuni sedili per vietarne l'uso, fermate cancellate nel caso in cui non vi sia possibilità di fare salire altre persone, e personale a bordo e in discesa per vigilare sul rispetto delle norme.

Così l'Amat, l'azienda di trasporto pubblico locale di Palermo, si prepara in vista del 4 maggio alla Fase 2 della pandemia Covid-19, con una serie di misure che riguarderanno sia il trasporto su gomma sia quello su rotaia. Con il graduale allentamento delle restrizioni, e l'aumento del volume di passeggeri, potrebbero sorgere - è il timore - "anche tensioni all'interno delle vetture". Così, si chiede la collaborazione da parte di tutti.

Autobus e tram, infatti, saranno interessati da un pacchetto di misure volte a garantire il contingentamento dei passeggeri a bordo dei mezzi pubblici, come spiega all'AGI il direttore dei servizi speciali della mobilita' Domenico Caminiti.

"Le ordinanze ministeriali fissano il limite delle persone a bordo non oltre la soglia del 40 per cento della capienza massima ma in ogni caso - ribadisce - la distanza minima di sicurezza di un metro dovrà essere sempre assicurata".

Da lunedì, la principale novità riguarderà la soppressione temporanea di alcune fermate 'in salita' nel centro città (in via Libertà, via Roma, via Notarbartolo, via Lazio, via Strasburgo, via Sciuti), mentre quelle attive saranno caratterizzate dalla presenza di due operatori Amat e, sull'asfalto, da marcatori di posizione adesivi, "garantendo così che le persone in attesa alla fermata rispettino una distanza di sicurezza".

Bari

Sull'autobus con le mascherine obbligatorie, utilizzando porte diverse per la salita e discesa, con posti a sedere alternati e rispettando il distanziamento sociale: le regole del Comune di Bari per l'utilizzo dei mezzi Amtab sono delineate, anche se il sindaco e presidente dell'Anci, Antonio Decaro, spera ancora che vengano adottate prima del 4 maggio linee guida a livello nazionale. Tale richiesta è stata formulata al premier Giuseppe Conte, nel corso dell'incontro con i sindaci tenuto domenica scorsa.

Finora i bus urbani (circa 115 mezzi che viaggiano su 50 linee) a Bari hanno viaggiato quasi vuoti, con nastro bianco e rosso a separare la zona riservata al conducente, ma già negli ultimi giorni si è visto un incremento di utenti, che aumenterà in maniera esponenziale da lunedì, quando molte attività ripartiranno.

Anche nel capoluogo pugliese, come nelle altre città italiane, si ragiona per capire chi dovrà effettuare i controlli sui bus, perché l'utilizzo dei vigili urbani potrebbe sottrarli ad altri compiti, per cui si valuta anche la possibilità di farli effettuare dagli ausiliari del traffico.

Intanto si apprestano a ripartire anche i trasporti privati. La prima società a riprendere le corse sarà Marino, che già dal 4 maggio riattiverà la tratta Milano-Bari e che ha già venduto i biglietti per l'intera settimana prossima. Sui mezzi a due piani sono state predisposte apposite misure per garantire il distanziamento tra i passeggeri: controllo della temperatura degli utenti e autocertificazione, assegnazione dei posti a scacchiera, utilizzo di coprisedili monouso e tendine, tappetino igienizzante all'ingresso.

Le tratte coperte da Flixbus da e verso la Puglia, invece, saranno assicurate da metà maggio. Chi rientra in Puglia da altre regioni dovrà comunque mettersi in quarantena, in base all'ordinanza della Regione, che teme una nuova impennata di contagi, considerato che dopo l'esodo del 9 marzo, in Puglia sono arrivate 35.000 persone, 200 delle quali positive al Covid-19. 

I preparativi per il rientro al lavoro di molti milanesi dal 4 maggio sono partiti ma i dubbi su come e se i mezzi pubblici potranno reggere all'assalto dopo le nuove disposizioni anti coronavirus sono tanti. Tanto che lo stesso assessore alla mobilità Marco Granelli non ha esitato a invitare i cittadini a usare quando possibile le due ruote. Moto, scooter, biciclette, monopattini, tutto puo' servire a scongiurare l'affollamento di tram, bus e soprattutto metropolitane.

"Presto ci saranno 23 chilometri di nuove piste ciclabili", annuncia l'amministrazione. Sei, da piazza San Babila in pieno centro, a Sesto San Giovanni, saranno pronti in pochi giorni. Nel frattempo sulle 4 linee della metropolitana già in servizio, sono stati sistemati cartelli per il distanziamento dei posti a bordo e delle pensiline d'attesa. È stata programmata una sanificazione periodica e sono stati previsti tutor 'anti affollamento'. Il sindaco Beppe Sala nel frattempo chiede che gli abbonamenti vengano prorogati nella scadenza, visto che in questi ultimi 2 mesi non sono stati praticamente utilizzati.

Tutte queste misure però potrebbero non bastare e a lanciare il grido d'allarme sono proprio i gestori del trasporto pubblico, primi tra tutti l'Atm e le Ferrovie Nord, queste ultime usatissime da centinaia di migliaia di pendolari ogni giorno. "Non ci sono le condizioni per tornare alla norma - hanno spiegato recentemente i rispettivi manager, Arrigo Giana e Andrea Gibelli - Col distanziamento avremo un 25/30% della capienza che avevamo a regime". La soluzione, sollecitano, e' l'obbligo della mascherina.

Le direttive verranno comunque rispettate. Proprio oggi Ferrovie Nord hanno ribadito che dal 4 maggio il piano di gestione delle stazioni sarà basato "sul principio del mantenimento della distanza tra le persone per evitare occasioni di aggregazione e dell'adozione delle misure di protezione e sicurezza". 

Torino

Una piccola rivoluzione della mobilità cittadina per affrontare la Fase 2. A Torino è pronto il piano complessivo del trasporto pubblico e privato, elaborato dal Comune per i prossimi mesi. "Ci stiamo lavorando da settimane - ha spiegato la sindaca Chiara Appendino - con l'obiettivo di rimodulare la mobilità sulla base delle nuove esigenze. Un piano che sappia coniugare e rispondere pienamente alla necessità di tutela della salute collettiva e alle esigenze dei cittadini".

"Le nostre abitudini di spostamento saranno tra le prime che verranno toccate nella cosiddetta Fase 2 che ci attende - ha aggiunto la sindaca Appendino - la sicurezza rispetto al rischio di contagio prevede alcuni significativi cambiamenti. Sarà infatti necessario innanzitutto ridurre la necessita' di muoversi, limitare il piu' possibile gli assembramenti, favorire il distanziamento anche durante gli spostamenti e prevedere una grande flessibilità del modello generale anche in vista delle fasi successive".

Priorità per la Giunta torinese sarà incentivare la mobilità dolce, evitando che la paura di utilizzare mezzi pubblici sovraffollati porti ad intasare le strade di auto. Le soluzioni allo studio sono diverse, elaborate in collaborazione con la Regione Piemonte, le autorità dei trasporti, l'Agenzia della mobilità Piemontese, la Città metropolitana, gli ordini di architetti e ingegneri.

Tra le novità che modificheranno le strade torinesi, c'è quella che riguarda i controviali, che gradualmente avranno il limite dei 20 chilometri orari per incentivarne l'utilizzo da parte di bici e monopattini mentre, per lo stesso motivo, alcune zone (Vanchiglia, Basso San Donato, Borgo Campidoglio, via Di Nanni, piazza Carducci e, a settembre, San Salvario), diventeranno isole ambientali per la moderazione del traffico e favorire la mobilità ciclopedonale.

Da settembre poi partirà il progetto "Car free", la chiusura temporanea delle strade di fronte alle scuole per permettere alle famiglie di accompagnare in sicurezza i propri figli. Anche lo sharing sarà favorito, il Comune metterà a disposizione 7500 fra auto, auto elettriche, scooter, bici e monopattini elettrici e ha chiesto ai gestori di aumentare il proprio impegno, mentre la Città si impegna a realizzare aree di sosta dedicate ai veicoli in sharing.

Per favorire la mobilità "elettrica", saranno implementate le postazioni per la ricarica. Protagonista rimarrà il servizio di trasporto pubblico locale. Gtt ha già predisposto un piano per ripartire in sicurezza il 4 maggio. I passeggeri dovranno utilizzare i dispositivi di protezione personale, i mezzi saranno sanificati quotidianamente, l'accesso sarà contingentato e controllato, anche alle fermate, dal personale dell'azienda. L'ingresso e l'uscita saranno possibili solo da porte diverse. La segnaletica a terra e sui mezzi sarà dettagliata.

Analoghe soluzioni saranno predisposte per la metropolitana dove ogni stazione avrà percorsi diversi per l'entrata e per l'uscita. Sui mezzi, non tutti i posti saranno utilizzabili, per garantire il necessario distanziamento sanitario fra un passeggero e l'altro. Tutte le linee verranno ripristinate, e saranno richiamati in servizio 430 autisti, 50 operai, 60 assistenti alla clientela, 20 addetti ai parcheggi, 10 graduati, 15 agenti per le stazioni della metro. Verrà proseguito il rinnovo della flotta: con l'arrivo di 13 bus euro 6, 9 bus a metano, 100 bus elettrici e 70 tram.

Genova

Garantire il distanziamento sociale a bordo di bus e metropolitane sembra al momento una strada davvero difficile da seguire. Per questo, sul fronte trasporti nella fase 2 dell'emergenza coronavirus, il Comune di Genova sta lavorando, con tavoli dedicati e coordinati dall'assessore alla Mobilità, Matteo Campora, su due fronti: in primis l'incentivo alla mobilita' sostenibile, quindi biciclette, siano esse tradizionali o elettriche, motorini elettrici, monopattini e la realizzazione di corsie preferenziali, "sacrificando" una parte di quelle destinate al trasporto privato; dall'altro prosegue il costante lavoro con Anci, condiviso tra tutti i sindaci d'Italia, per ottenere risorse al fine di potenziare anche il trasporto pubblico urbano.

Ma l'obiettivo di Genova è chiaro, ribadito anche ieri sera nel punto stampa in Regione Liguria dal sindaco Marco Bucci: "Vogliamo facilitare tutti i cittadini in questo passaggio alla mobilita' sostenibile, anche con alcune iniziative drastiche. C'è molto lavoro in corso, ma è una importante occasione" ha sottolineato. L'idea è quella di individuare determinati corridori in città verso il centro, o comunque verso le aree dove vi e' maggiore afflusso, lavorando su due direttrici in particolare: quella di Ponente e quella di Levante, senza dimenticare una delle zone piu' popolose di Genova, ovvero la Valbisagno.