"E' ancora prematuro affrontare nel profondo quest'aspetto, ci sono le indagini in corso. Quanto è emerso nel tempo, grazie alla biografia di Giulio, è la sua forza e disponibilità umana verso gli altri. La sua costante e incessante ricerca di dialogo e confronto, con se stesso e con gli altri. La sua competenza e onestà". Lo affermano i genitori di Giulio Regeni, Claudio e Paola, in un'intervista pubblicata su Il Piccolo di Trieste, a un anno dalla scomparsa del giovane ricercatore friulano al Cairo.
La video-trappola, Regeni parla con il sindacalista
"Noi da parte nostra - aggiungono i coniugi Regeni - non ci siamo mai sottratti a nulla, pur di ottenere la verità e dunque giustizia. Sappiamo essere pazienti ma siamo inarrestabili: vogliamo la verità e la vogliamo tutta", e inoltre mettono in luce che "è stato necessario, doveroso, importante e fruttuoso il richiamo dell'ambasciatore dall'Egitto".
Annunciando la partecipazione al momento di raccoglimento e alla fiaccolata a Fiumicello, con un saluto all'iniziativa di Amnesty a Roma, i coniugi Regeni affermano infine di attendere dalle indagini "più che serenità, giustizia verso Giulio per la persona che rappresentava. Non possiamo sapere ancora, non abbiamo mai esplorato nelle nostre vite la relazione emotiva tra verità e serenità, anche perché ora siamo ancora immersi nella ricerca della verità. Di certo non c'è alcuna azione di distanziamento fra quelle due parole. Perché - concludono - non è possibile".