A parlare, dalle pagine di Libero, quella che ormai può essere riconosciuta come un’autorità in materia di cronaca giudiziaria: Franca Leosini, ideatrice e conduttrice da 24 anni di Storie Maledette, il format di successo dove l’icona del giallo all’italiana dialoga con persone che si sono macchiate dei delitti più agghiaccianti. Quella alla Leosini è un’intervista sul programma e sulla carriera di una donna capace di inventarsi una narrazione televisiva decisamente unica e consacrata da pubblico e critica. Le polemiche scattano quando in rete comincia a girare una dichiarazione della conduttrice sulla legittima difesa, considerata troppo ambigua: “È una questione controversa. Premetto che avere armi da fuoco in casa è sempre pericoloso (anche se gli omicidi avvengono con le forbici, o i coltelli...). Ma credo che chi si ritrovi un ladro in casa e spari, abbia il diritto di farlo, specie se in pericolo di vita. E l'idea che chi ha sparato per difendersi possa essere processato per omicidio, mi terrorizza. Certo, se il ladro scappa e gli spari alle spalle cambia tutto. Ma in genere mi inquieta la discrezionalità del giudice”.
Se ci si ritrova un ladro in casa abbiamo il diritto di sparare. Una frase che tolta dal contesto effettivamente può creare clamore, cosa che sui social succede puntualmente. E continua: “Io credo nell'autorità giudiziaria e rispetto la legge. Ma in 24 anni di Storie maledette mi colpisce la disparità di valutazione dei giudici a parità di reato. È vero che i crimini non sono mai sovrapponibili; però non capisco perché a Parolisi che ha ucciso la moglie con 29 coltellate hanno ridotto la pena a 18 anni (le 29 coltellate non sono "crudeltà") e per Cosima e Sabrina Misseri, che hanno ucciso Sara Scazzi senza premeditazione né vilipendio del corpo, c'è stato l' ergastolo”. Un argomento spinoso che inevitabilmente divide. Così, via alla bagarre mediatica che coinvolge stavolta una donna considerata indiscutibilmente all’unanimità un’icona dell’eleganza televisiva, universalmente amata da tutti. Lei, chiaramente conferma la sua signorilità, non partecipando nemmeno al dibattito, impegnata, come annunciava lo scorso 30 maggio dalla sua pagina Facebook, alla nuova stagione di Storie Maledette; mentre in rete ancora ci si diverte a scornarsi su un argomento che meriterebbe più attenzione e meno superficialità.