Immigrati: scafista pentito, centinaia morti in mare e non si sa
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Immigrati: scafista pentito, centinaia morti in mare e non si sa

Immigrati: scafista pentito, centinaia morti in mare e non si sa

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(AGI) - Palermo, 19 giu. - "Ho deciso di collaborare perche' cisono stati troppi morti ed in particolare quelli di Lampedusadel 3 ottobre 2013, su cui io non c'entro nulla ed anchenumerosi altri. Anzi preciso che i morti di cui si viene aconoscenza sono una minima parte tant'e' che in Eritrea 8famiglie su 10 hanno avuto delle vittime dovute ai viaggi deimigranti". Lo dice l'eritreo Nuredin Wehabrebi Atta, sentito averbale il 13 maggio scorso a conferma della sua collaborazionecon l'autorita' giudiziaria di Palermo. Atta e' accusato,assieme ad altri, di associazione a delinquere finalizzata allatratta di esseri umani. Stamattina e' iniziata davanti al gupAngela Gelardi l'udienza preliminare del procedimentodenominato "Ermias + 8", nell'ambito del quale Atta hapartecipato in video conferenza da una localita' protetta. Iverbali con le sua dichiarazioni, in gran parte coperte daomissis, sono stati depositati dal pm Calogero Ferrara. Dopo iltragico naufragio di Lampedusa del 3 ottobre 2013, in cuimorirono almeno 366 persone, la procura di Palermo ha portato atermine le operazioni "Glauco" 1 e 2 contro i trafficanti. Agiugno 2014 la polizia esegui' una prima tranche di arresti traAgrigento, Catania, Milano, Roma e Torino ("Glauco 1"),ricostruendo le rotte e le tappe intermedie, caratterizzatespesso da stupri di massa e segregazioni, di quello e dinumerosi altri terribili viaggi di centinaia di profughi,spinti e sfruttati durante le peregrinazioni dai componenti diun network malavitoso transnazionale, composto da eritrei,etiopi e sudanesi. Atta, fanno notare in Procura a Palermo, e'il primo trafficante di immigrati che decide di collaborare conla giustizia. A lui e' stata applicata la stessa legge chedisciplina il pentimento dei mafiosi e finora mai utilizzata inprocessi relativi alle organizzazioni che gestiscono i viaggidei profughi. (AGI)
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