Il Papa ai fedeli: "lasciatevi consolare da Dio", "si' ai divorziati come padrini"
(AGI) - CdV, 7 dic. - "Per favore lasciatevi consolare dalSignore e non dimenticatevi di pregare per me". Con questeparole Papa Francesco ha concluso il breve discorso che hapreceduto la preghiera dell'Angelus, nel quale ha affermato:"Tutti siamo chiamati a consolare i nostri fratelli,testimoniando che solo Dio puo' eliminare le cause dei drammiesistenziali e spirituali". "Oggi - ha scandito Francesco -c'e' bisogno di persone che siano testimoni della misericordiae della tenerezza del Signore, che scuote i rassegnati, rianimagli sfiduciati, accende il fuoco della speranza. Tantesituazioni richiedono la nostra testimonianza consolatrice:dobbiamo essere persone gioiose per consolare". "Penso - haspiegato - a quanti sono oppressi da sofferenze, ingiustizie esoprusi; a quanti sono schiavi del denaro, del potere, delsuccesso, della mondanita: questi, poveretti, hannoconsolazioni truccate'". Sulla scorta delle letture di oggi, in particolaredell'invito del Signore espresso per bocca del profeta Isaia:"Consolate, consolate il mio popolo, dice il vostro Dio", ilPontefice ha lanciato dunque " un messaggio pieno di speranza"attualizzando "l'annuncio gioioso della liberazione al popoloin esilio" fatto dal profeta: "il tempo della tribolazione e'terminato; il popolo di Israele puo' guardare con fiducia versoil futuro: lo attende finalmente il ritorno in patria". "Ilprofeta invita chi lo ascolta, compresi noi, oggi - haaffermato Francesco - a diffondere tra il popolo questomessaggio di speranza". "Ma non possiamo essere messaggeridella consolazione di Dio se non sperimentiamo noi per primi lagioia di essere consolati e amati da Lui", ha ricordato ilPontefice rilevando come "questo avviene specialmente quandoascoltiamo la sua parola, quando rimaniamo in preghierasilenziosa alla sua presenza, quando lo incontriamonell'Eucaristia o nel sacramento del perdono". Per questo e'importante avere, ha ribadito Bergoglio, "il Vangelo in tasca,nella borsa: non dimentichiamocelo". Secondo il Papa, dunque, "il messaggio di Isaia, cherisuona in questa seconda domenica di Avvento, e' un balsamosulle nostre ferite e uno stimolo a preparare con impegno lavia del Signore". Il profeta, infatti, ha osservato Bergoglio,parla oggi al nostro cuore per dirci che Dio dimentica i nostripeccati e ci consola". "Se noi ci affidiamo a Lui con cuoreumile e pentito, Egli abbattera' i muri del male, riempira' lebuche delle nostre omissioni, spianera' i dossi della superbiae della vanita' e aprira' la strada dell'incontro con Lui". "E'curioso - ha poi concluso - certe volte non vogliamo lasciarciconsolare, preferiamo restare nella nostra tristezza perche'cosi' ci sentiamo i protagonisti. Per favore, lasciateviconsolare".
FRANCESCO: SI' DIVORZIATI COME PADRINI E AIUTI A CHI HA FIGLI GAY - I divorziati risposati "non sonoscomunicati. Ma non possono essere padrini di battesimo, nonpossono leggere le letture a messa, non possono distribuire lacomunione, non possono insegnare il catechismo, non possonofare sette cose: ho l'elenco. Se racconto questo, sembrerebberoscomunicati di fatto! Allora, aprire un po' di piu' le porte".
Sono parole di Papa Francesco in una lunga intervista alquotidiano argentino La Nacion , tradotta in italiano dal sitospecializzato Vaticaninsider. Il Pontefice risponde a diversedomande sul Sinodo e sulle polemiche che lo hanno seguitoriguardo a due temi precisi: la comunione ai divorziatirisposati e l'accoglienza pastorale agli omosessuali, temi suiquali al Sinodo le proposte che chiedevano un prudente aperturanon hanno raggiunto la maggioranza dei due terzi ma sonopassate ugualmente con un largo consenso. Sul primo puntoBergoglio spiega: "non e' una soluzione dargli la comunione.
Questo soltanto non e' la soluzione: la soluzione e'l'integrazione". "Perche' non possono essere padrini?", si chiede Francescoe ipotizza la risposta di un parroco: "No, guarda, chetestimonianza vanno a dare al figlioccio?". "La testimonianza -replica il Papa - di un uomo e una donna che dicano: 'Guarda,caro, io mi sono sbagliato, sono scivolato su questo punto, macredo che il Signore mi ami, voglio seguire Dio, il peccato nonmi ha vinto, vado avanti'. Nell'intervista alla vaticanistaElisabetta Piquet (sua biografa e amica di vecchia data) JorgeMario Bergoglio ipotizza anche cosa risponderebbe quello stessoparroco "se arriva uno di questi truffatori politici cheabbiamo, corrotti, a fare da padrino ed e' regolarmente sposatoper la Chiesa". "Lei - domanda Francesco al suo immaginario (manon troppo) interlocutore - lo accetta? E che testimonianza vaa dare al figlioccio? Testimonianza di corruzione?'". "Ilcardinale Kasper - ricorda il Papa - ha fatto delle ipotesi".
Che cosa e' successo? Alcuni teologi si sono spaventati davantia queste ipotesi, e hanno preferito nascondere la testa. Ehanno detto: mai la comunione eucaristica, si' quellaspirituale". "Ma ditemi: non bisogna essere in grazia di Dioper ricevere la comunione spirituale?", risponde Francesco aglioppositori delle aperture. E in proposito, individuando l'altravia di soluzione del problema nello snellimento dei processi dinullita', cita il predecessore Benedetto XVI che, dice, "lo haripetuto due volte negli ultimi anni, che bisogna tenere inconto per la nullita' matrimoniale la fede che aveva la personaal momento del matrimonio...". Infatti, "per molte persone,sposarsi e' un fatto sociale. E l'aspetto religioso nonemerge". "Come la Chiesa aiuta in questa circostanza? Se nonsono preparati, chiude le porte?", si domanda il Pontefice.
Sulla questione dell'accoglienza pastorale ai gay, che inuna bozza poi nemmeno messa ai voti era stata sintetizzata conl'espressione inglese "welcome", Francesco e' ugualmentechiaro: "nessuno ha parlato di matrimonio omosessuale nelSinodo. Quello di cui abbiamo parlato e' come una famiglia cheha un figlio o una figlia omosessuale, come lo educa, come locresce, come si aiuta questa famiglia ad andare avanti inquesta situazione un po' inedita. Dunque al Sinodo si e'parlato della famiglia e delle persone omosessuali in relazionealle loro famiglie, perche' e' una realta' che incontriamo neiconfessionali". "Sempre - rileva il Pontefice - ci sono timori,pero' perche' non leggono le cose, o leggono una notizia in ungiornale, un articolo, e non leggono quello che ha deciso ilSinodo, quello che si e' pubblicato. Che cosa vale del Sinodo?La relazione post-sinodale, il messaggio post-sinodale, e ildiscorso del Papa. Io non ho paura di proseguire con questocammino che e' il cammino della sinodalita', e' il cammino cheDio ci chiede. Il Papa e' il garante, sta qui per questo". "Ilprocesso sinodale - afferma il Papa nell'intervista alquotidiano argentino - non e' un processo parlamentare, ma unospazio protetto perche' lo Spirito Santo lavori. E necessita didue qualita' chiare: coraggio per parlare e umilta' perascoltare. Questo e' avvenuto molto bene". Bergoglio,ovviamente, ammette che "ci sono posizioni diverse, 'ma in unpiano di ricerca della verita'". "Lei - ha detto rivolto allaPiquet - mi puo' domandare: 'Ci sono pero' alcuni che sonomolto ostinati nelle loro posizioni?'. "Si' - e' la risposta -qualcuno ci sara'. Ma questo non mi preoccupa, bisogna pregareperche' lo Spirito li converta, se ci sono stati alcuni diquesti casi. Quello che si e' avvertito e' stata una ricercafraterna di come affrontare i problemi pastorali dellafamiglia". (AGI).