Il lago di Bracciano è 2 chilometri quadrati più piccolo e ora fa fatica a 'respirare' (video)
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Il lago di Bracciano è 2 chilometri quadrati più piccolo e ora fa fatica a 'respirare' (video)
A furia di togliere acqua, il lago di Bracciano si è rimpicciolito. Non solo in altezza - oggi siamo a meno 165 centimetri dallo zero altimetrico, ma anche in termini di superficie. “Parliamo di circa 2 chilometri quadrati di superficie del lago che non ci sono più’’ ha spiegato David Rossi, dell’Istituto di Ricerca sulle Acque del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Irsa-Cnr) nel corso di una video intervista a Bracciano Smart Lake. Si tratta di un dato molto importante perchè spiega esattamente il rischio ambientale che una eccessiva riduzione del livello del lago comporterebbe per l’ecosistema lacustre e di conseguenza per la sua capacità di fornire acqua in grado di essere potabilizzata.
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I 'reni' del lago

Se da un lato è vero, come afferma il presidente dell’Acea che il lago è profondo 164 metri, “dobbiamo considerare, spiega David Rossi - che non tutta la cuvetta (ovvero il fondale n.d.r.) è utile per lo sviluppo di quell’ecosistema che garantisce l’autodepurazione delle acque’’. In altri termini si tratta di quella parte di fondale sulla quale riescono a crescere alghe e piante acquatiche che sono in grado di metabolizzare ed elaborare le sostanze che arrivano nel lago, come per esempio l’azoto e che, attraverso questa funzione, garantiscono un ambiente ricco di ossigeno e dunque salubre. Si tratta dei reni del lago.
lago Bracciano (AFP) 
Foto: Annette Reuther / DPA  - lago Bracciano (AFP) 

Perché i primi 25 metri di fondale sono i più importanti

Questa fascia corrisponde ai primi 20-25 metri di fondale. E’ solo qui che avvengono i fenomeni di autodepurazione” spiega Rossi. Dal momento che i fondali del lago mostrano un andamento a scarpate progressive, si nota che questa fascia che arriva ai 25 metri di profondità è molto circoscritta e molto vicina alla riva. “L’abbassamento del livello dell’acqua di oltre 150 centimetri - spiega ancora il ricercatore - ha comportato la perdita di circa il 13 per cento di questa preziosa area”. Si tratta di una superficie “che non ha ancora compromesso gli equilibri lacustri” ma che, con il continuo prosciugamento del Lago, è destinata ad estendersi. “A fine estate dovremmo arrivare a meno 200 centimetri e allora la superficie di area per l’autodepurazione sarà ulteriormente ridotta con una perdita sul totale che supera il 22 per cento”.
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