I musicisti quasi arrivano a toccare le fronde degli alberi sul palco dell’Here I Stay Festival, rassegna internazionale di musica indipendente, rock ed elettronica che ogni anno si svolge nel cuore selvaggio della Sardegna. Ospite del piccolo paese di Fordongianus (meno di novecento abitanti), questo ‘improbabile’ evento porta ogni anno artisti da tutto il mondo a esibirsi nel parco naturalistico e archeologico del Forum Traiani, dove una sorgente di acqua termale si sostituisce alle macchine del fumo e la musica diventa l’arma dei giovani che allo spopolamento dell’isola rispondono “here I stay”: io resto.
The Soft Moon, Meridian Brothers e i tuareg Terakaft, formazione proveniente dal Mali e pioniera del desert-rock, sono solo alcuni dei nomi che andranno in scena dal 10 al 12 agosto sulle rive del fiume Tirso. Con gruppi come gli inglesi Duds e gli spagnoli Nestter Donuts, si esibiranno anche formazioni italiane tra cui i Giuda e Dalila Kayros, musicista e ricercatrice vocale sarda, considerata tra le maggiori esponenti della scena musicale sperimentale nostrana.
Ma, in un’isola in cui tra il 2014 e il 2017 la popolazione è diminuita del dieci per cento, il festival può essere prima di tutto “un’occasione per far incontrare musicisti locali e internazionali dove le occasioni sono poche, e per coinvolgere giovani volontari che spesso utilizzano quello che hanno imparato per lavorare nel settore turistico e culturale”, come ha spiegato ad Agi il presidente dell’associazione che organizza l’evento, Mattia Mulas. “La nostra missione è fare rete e creare un contesto nel quale le band possano stringere collaborazioni e trovare una via per promuovere il loro lavoro fuori dal Paese. Ma anche tra il pubblico privilegiamo la qualità alla quantità: ogni anno non superiamo i millecinquecento spettatori, e la scelta di una location un po’ difficile da raggiungere è un modo per richiamare soprattutto spettatori molto motivati che apprezzeranno di sicuro gli artisti che si esibiscono”.
E se la sera l’attenzione è tutta rivolta al palco, per il resto del tempo il bosco diventa una piazza, dove musicisti e spettatori possono godere della bellezza dell’area naturalistica, all’interno della quale i servizi logistici sono offerti dal comune di Fordongianus. “È facile organizzare eventi nelle grandi città, ma noi non riusciamo a immaginare questo festival non immerso nella natura - spiega Mulas -. E la soddisfazione più grande è di riuscire a portare sia una selezione musicale così ricercata sia un affezionato pubblico in paesi così piccoli”. Un modo per ribadire che “here I stay”: io resto.