CdV - "Assicurare ordine, tranquillita' e decoro" sono le funzioni alle quali sono chiamati i gendarmi e le guardie svizzere che "con il loro quotidiano lavoro, garantiscono la sicurezza all'interno dello Stato della Citta' del Vaticano, specie in tempi nei quali occorre la massima vigilanza". Lo ha detto il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato, presiedendo in San Pietro la celebrazione per il Giubileo dei due corpi militari dello Stato Vaticano. "Perche' questo possa accadere - ha affermato - e' necessario mantenere la giusta fierezza per il fatto di essere scelti per un compito delicato, che va realizzato con alto senso di responsabilita' e, d'altro canto, riconoscere che, nonostante la buona volonta' di tutti, non sempre tutto potra' essere come dovrebbe, che il limite delle situazioni e delle persone rendono necessario fare quello che l'apostolo Paolo raccomandava ai colossesi, vale a dire rivestirsi "di sentimenti di misericordia, di bonta', di umilta', di mansuetudine, di pazienza, sopportandovi a vicenda e perdonandovi gli uni gli altri". "Celebrare insieme il giubileo, in una basilica che e' anche abituale luogo di servizio, significa dunque - per i due corpi militari del Vaticano - fare "una sosta per accostarsi a una sorgente d'acqua pura e riprendere il cammino con piu' slancio e sicura speranza". (AGI)