Garlasco: giudici su Stasi "ha ucciso perche' era pericolosa"
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Garlasco: giudici su Stasi "ha ucciso perche' era pericolosa"

Garlasco: giudici su Stasi "ha ucciso perche' era pericolosa"

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(AGI) - Milano, 16 mar. - "Alberto Stasi ha brutalmente uccisola fidanzata che, evidentemente era diventata per motivorimasto sconosciuto, una presenza pericolosa e scomoda, cometale da eliminare per sempre dalla sua vita di ragazzo 'perbene' e studente 'modello', da tutti concordemente apprezzato".Lo scrivono i giudici della Corte d'Appello di Milano nellemotivazioni alla sentenza con cui hanno condannato a 16 anni dicarcere Alberto Stasi per l'omicidio di Chiara Poggi. Secondo i giudici la "sola vittima" della vicenda diGarlasco "e' Chiara Poggi, uccisa a 25 anni dall'uomo di cui sifidava e a cui voleva bene, che l'ha fatta definitivamente'scomparire' in fondo alle scale". I giudici 'rispondono' cosi'alla difesa dell'ex studente bocconiano che "ha descritto - silegge nelle motivazioni di 140 pagine depositate oggi -l'imputato come la vittima di un caso giudiziario che lo hacostretto per oltre sette anni a doversi difendere, e anchelui, nelle dichiarazioni spontanee rese all'udienza del 17dicembre, ha parlato di se' in tali termini, sostenendo un veroe proprio accanimento nei suoi confronti". "Dopo aver commesso il delitto - prosegue il magistrato cheha scritto le motivazioni, Barbara Bellerio - l'imputato e'riuscito con abilita' e freddezza a riprendere in mano lasituazione e a fronteggiarla abilmente, facendo le sole coseche potesse fare, quelle di tutti i giorni: ha acceso ilcomputer, visionato immagini e filmati porno, ha scritto latesi, come se nulla fosse accaduto". Secondo i magistrati, ci sarebbero stati molti errori nelleindagini sul delitto di Garlasco, avvenuto il 13 agosto 2007quando Chiara Poggi venne uccisa nella sua abitazione di viaPascoli. "La Corte ha preso atto delle molte criticita' dialcuni degli accertamenti svolti, riconducibili a errori enegligenze anche gravi, - si legge nelle motivazioni allasentenza - e non solo all'inesperienza degli inquirenti: (...)ma non si puo' negare che molte occasioni sia stato propriol'imputato (personalmente e non solo) ad indirizzare e aritardare le indagini in modo determinante e a se' favorevole(quindi sostanzialmente fuorviante)". "Quella che la difesa -proseguono i giudici - ha descritto come una condotta di'massima disponibilita'' da sempre mostrata da Stasi in questoprocesso, e' infatti suscettibile di una diversa lettura (...)tale atteggiamento, insieme al tempo trascorso dai fatti che hapoi irrimediabilmente compromesso o reso impossibili alcuniaccertamenti, ha avuto effetti positivi soltanto perl'imputato, assolto sia in primo che in secondo grado". (AGI).
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