Messina - Fiumi di hashish e marijuana, prodotti sulle montagne dei Nebrodi sotto il controllo delle famiglie mafiose di Tortorici, per essere smerciati nella fascia costiera. I carabinieri di Messina hanno eseguito nelle provincie di Messina e Siracusa, un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip su richiesta della Direzione distrettuale antimafia nei confronti di 21 esponenti di un'organizzazione di narcotrafficanti, che aveva monopolizzato il mercato degli stupefacenti su gran parte del litorale tirrenico messinese. Contestati i reati di droga, detenzione di armi e spendita di monete fase. La droga circolava nei locali e nelle principali "piazze di spaccio" controllate dalla banda, che aveva base a Milazzo e Barcellona Pozzo di Gotto. L'operazione, denominata "Triade", portata a termine a due mesi di distanza dall'attentato al presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci, colpisce direttamente uno dei settori di maggior interesse criminale per le cosche tortoriciane, confermandone il ruolo egemone nel particolare settore della coltivazione su vasta scala di sostanze stupefacenti.
C'e' anche un consigliere comunale tra i 21 arrestati dai carabinieri nell'operazione 'Triade' che ha fatto luce sul vasto traffico di hashish e marijuana, prodotti sulle montagne dei Nebrodi sotto il controllo delle cosche mafiose di Tortorici, per essere smerciati nella fascia costiera. Si tratta di Francesco Salamone, consigliere di Terme Vigliatore. Recentemente in manette era finito l'assessore all'Agricoltura del Comune di San Teodoro, sempre nel Messinese, sorpreso a innaffiare una piantagione di marijuana. Contestati agli arrestati, a vario titolo, i reati di droga, detenzione di armi e spendita di euro falsi. (AGI)