Chiesti un anno e 3 mesi per Diana Bracco
Evasione fiscale e appropriazione indebita i reati contestati all'ex vicepresidente di Confindustria
Milano - Il pm di Milano, Giordano Baggio, ha chiesto la condanna a un anno e 3 mesi di carcere per l'ex vicepresidente di Confindustria, Diana Bracco, accusata di evasione fiscale e appropriazione indebita, reati che avrebbe commesso in qualita' di presidente del Cda di Bracco Spa. Inoltre, ha sollecitato la pena a 9 mesi di carcere per gli altri due imputati, gli architetti Marco Isidoro Pollastri e Simona Adele Calcinasi. Secondo la Procura di Milano, dai conti di alcune delle societa' del gruppo sarebbero usciti 3.064.435 euro per pagare i lavori di manutenzione e di ristrutturazione eseguiti in edifici riferibili a Diana Bracco.
Ville prestigiose a Milano, a Merate (Lecco), a Nizza Monferrato e nelle localita' turistiche di Anacapri e, in Francia, in Provenza e alta Savoia. L'inchiesta era partita da una verifica di routine della guardia di finanza che aveva scoperto presunte fatture false. "La versione della difesa e' inconsistente - ha detto durante la requisitoria il pm - e' un atto di fede credere alla versione della Bracco. Non c'e' dubbio che si tratti di una appropriazione indebita, e' stato sottratto denaro alle societa' per pagare prestazioni e lavori privati". "Queste fatture sono false - ha aggiunto - perche' le prestazioni indicate non ci sono state". Il processo e' stato aggiornato al 5 ottobre quando prenderanno la parola le difese. (AGI)