Fincantieri: "rifiuti tossici", sequestrata area a Monfalcone
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Fincantieri: "rifiuti tossici", sequestrata area a Monfalcone

Fincantieri: "rifiuti tossici", sequestrata area a Monfalcone

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(AGI) - Trieste, 30 giu. - Fincantieri ha sospeso da oggi tuttoil personale coinvolto nel ciclo produttivo del cantiere diMonfalcone, dopo che alcune aree destinate alla selezione deiresidui di lavorazione e definite "strategiche" per il regolaresvolgimento dell'attivita' sono state sequestrate daicarabinieri del Noe su provvedimento emesso dal Tribunalepenale di Gorizia. Lo rende noto la stessa Fincantieri, in unanota. La richiesta di sequestro -precisa il comunicato- siinserisce nell'ambito di un'indagine avviata nel maggio del2013, ed era stata gia' respinta dal Gip presso il Tribunale diGorizia, nonche' da quest'ultimo Tribunale in sede di appello.Dopo l'accoglimento del ricorso per Cassazione presentato dallaProcura di Gorizia, il Tribunale isontino e' stato nuovamenteinvestito della questione e questa volta ha disposto la misuracautelare del sequestro. Fincantieri, "ferma restandol'intenzione di assumere con urgenza tutte le opportuneiniziative in sede giudiziaria al fine di ottenere la revoca didetta misura, che considera particolarmente gravosa anche inragione dei danni che il permanere degli effetti della stessapotrebbe provocare - informa la nota - e' costretta, inottemperanza al provvedimento del Tribunale, a disporre a fardata da oggi la sospensione dell'attivita' lavorativa di tuttoil personale coinvolto nel ciclo produttivo del cantiere diMonfalcone". E' "un altro caso Ilva", un esempio della "maninaanti-impresa" che non lascia operare le aziende italiane,afferma il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi. "Io hoparlato della manina anti-impresa ma sono stato superato dallarealta' - ha detto - la notizia di questa mattina e 'che lamagistratura ha fermato la Fincantieri di Monfalcone. E' unaltro caso Ilva, sembra che non si voglia che le impreseoperino in questo Paese, e questa e' una cosa particolarmentegrave". "E' una vicenda all'italiana, se necessario ci faremosentire anche con il governo", ha sottolineato Squinzi. In una nota dell'azienda, invece, si legge che la chiusuradello stabilimento di Monfalcone della Fincantieri bloccal'accesso di oltre 4.500 lavoratori, tra dipendenti e indotto,nonche' il blocco delle merci in arrivo. L'accusa mossa aFincantieri - viene inoltre precisato - e' quella di gestirerifiuti prodotti da terzi in assenza di autorizzazione.Fincantieri dichiara invece che "e' a tutti gli effetti il'produttore del rifiuto' in quanto proprietaria del materialenel momento in cui lo stesso diviene tale, a seguito della sua'caratterizzazione'". Fincantieri precisa inoltre che "lesoluzioni adottate in altri Paesi membri dell'Unione Europea,quindi con norme che discendono dalle stesse Direttive recepitedal legislatore italiano, sono analoghe a quelle adottate nellostabilimento di Monfalcone". Le stesse soluzioni sono pertantoadottate in tutti gli stabilimenti, in Italia e all'estero, neiquali ci si avvale di imprese appaltatrici anche al di fuoridel settore navalmeccanico. "Le operazioni di controllo esuddivisione dei residui di lavorazione, per ovvii motivi vienespiegato - non possono essere effettuate a bordo delle navi:sono percio' svolte nelle aree destinate (sempre all internodello stabilimento) e appositamente apprestate; in tali aree,che sono adeguatamente attrezzate, i materiali eccedentivengono raccolti, opportunamente raggruppati e classificati inmodo corretto, per poi essere inviati a smaltimento". (AGI).
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