Femminicidi: gia' 88 da gennaio, 25% dovuti a "malagiustizia"
ADV
ADV
Femminicidi: gia' 88 da gennaio, 25% dovuti a "malagiustizia"

Femminicidi: gia' 88 da gennaio, 25% dovuti a "malagiustizia"

di lettura
(AGI) - Milano, 20 set. - "Da gennaio 2015 a oggi, in soli 9mesi, le vittime del femminicidio sono gia' 88, con unIncremento di circa l'8% rispetto allo stesso periodo delloscorso anno. L'emergenza, e' evidente, non ha subito alcunabattuta d'arresto". Ma, spiega l'associazione Sos Stalking, "dimalagiustizia si muore piu' che di omicidio. Una significativapercentuale delle vittime (circa il 25%) aveva denunciato,spesso anche ripetutamente, il persecutore, prima di esseretragicamente uccisa da chi non avrebbe nemmeno dovuto piu'avvicinarsi. Le cronache ci hanno purtroppo abituato a episodidi quotidiana violenza, che spesso vedono coinvolte le donne.L'ultimo caso riguarda Vincenza Avino, uccisa a colpi d'arma dafuoco per strada a Napoli, dall'ex compagno piu' voltedenunciato per stalking dalla donna. Dopo un periodo agliarresti domiciliari l'uomo e' stato rimesso in liberta' e anulla e' valsa la misura cautelare del divieto diavvicinamento. Ma se a fronte della denuncia il magistrato nondispone il carcere, ne' gli arresti domiciliari, ne' altremisure cautelari come il braccialetto elettronico, la tutelaper le vittime e' totalmente azzerata". La diretta conseguenza,sottolinea Sos Stalking, "e' il calo della fiducia nellagiustizia da parte delle vittime, che non sentendosi protette,denunciano meno". Secondo l'associazione, "nel 2013 ifemminicidi sono stati 179, 110 nel 2014. Da gennaio 2015 aoggi, in soli 9 mesi, le vittime sono gia' 88. Se in Italia ilquadro e' piuttosto allarmante e non sembra avere una soluzioneimmediata, negli Usa,la misura cautelare del braccialettoelettronico e' invece ampiamente utilizzata: piu' di 100.000detenuti in liberta' vigilata e molestatori sessuali indossanoil braccialetto elettronico negli Stati Uniti a fronte di 90unita' in italia nel 2014. Nel 2015 il numero e' aumentato dipoco, ma e' gravemente insufficiente a fronte dell'attualenumero di detenuti in attesa di processo, che ammonta a circa17000. I motivi? Il braccialetto elettronico costa. I datiufficiali dell'amministrazione penitenziaria parlano di circa100-120 euro al giorno per ciascun braccialetto. Le casse delloStato, quindi, hanno permesso finora di noleggiarne soltantouna manciata". Per l'associazione "Se e' vero che al comparto dellaGiustizia mancano i fondi per garantire una maggior tutela, e'altrettanto pacifico che ancora troppo spesso le denunce nonportano a un intervento immediato ed incisivo da parte della magistratura mettendo di fatto a rischio l'incolumita' dellevittime. Da anni - prosegue l'associazione - e' in corso ildibattito sulla responsabilita' civile dei magistrati, ma nonsi e' mai arrivati a nulla. Nessuno pensa a risarcire i parentidelle vittime. Occorre un intervento urgente dello Stato,affinche' predisponga un Fondo di garanzia con tale finalita'.Esiste quello per le vittime della strada, perche' nonprevedere anche quello per le vittime della giustizia?" (AGI).
ADV