Evade 300 milioni, nei guai il colosso del poker on line "Pokerstars"
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Evade 300 milioni, nei guai il colosso del poker on line "Pokerstars"

Evade 300 milioni, nei guai il colosso del poker on line "Pokerstars"

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(AGI) - Roma, 11 mar. - Per una maxi evasione da 300 milioni e'finito nei guai il colosso del Poker online, Pokerstars.L'operazione delle Giamme Gialle di Roma, denominata 'all-in', ha permesso di riportare in Italia il reale valore di mercatodelle transazioni avvenute tra le societa' di un gruppointernazionale, recuperando il maggiore reddito non dichiaratoal fisco italiano. Al centro delle indagini e' finito il gruppo'pokerstars' che, attraverso la costituzione di due societa'nazionali, gestisce, di fatto, il gioco del poker on line inItalia. Grazie all'esame della copiosa documentazionecontabile, all'analisi dei flussi telematici e ai controllieffettuati presso i fornitori di servizi del gruppo, i militaridel I gruppo Roma hanno ricostruito in capo alla societa'italiana del gruppo, la 'Halfords media italy srl', ricavi nondichiarati per oltre 300 milioni di euro. A carico della'Halfords' - formalmente costituita per fornire serviziausiliari allo svolgimento del gioco virtuale in Italia - sono,infatti, emersi numerosi elementi probatori che hanno, invece,dimostrato come il ruolo effettivo fosse quello di svolgere,per conto del gruppo 'Pokerstars' - in maniera continuativa esull'intero territorio nazionale - attivita' indispensabili efunzionali al core business del gruppo. L'indagine tributaria -incentrata sull'analisi dei rapporti infragruppo realizzati,tra il 2009 ed il 2014, dalla multinazionale dell'Isola di Mancon la controllata italiana - ha evidenziato che la 'Halfords'ha dolosamente eroso la propria base imponibile, decrementandoil valore delle prestazioni rese nei confronti del gruppo'Pokerstars', in maniera tale da spostare la tassazione delreddito prodotto in Italia verso Malta e l'Isola di Man che, alsettore del gioco virtuale, riservano un trattamento fiscaleparticolarmente agevolato. La tecnica adottata e' quella dei"prezzi di trasferimento", volta a minimizzare il caricofiscale globale spostando i ricavi dove la tassazione e' piu'conveniente (ad es. Malta, Isola di Man ecc.) e i costi dove,invece, le aliquote d'imposta sono piu' alte (Italia ecc.).L'attuazione del complesso disegno criminale e' stata resapossibile grazie alla posizione verticistica assunta in tuttele societa' controllate dall'amministratore unico del gruppo -ora denunciato per frode fiscale -, funzionale a poternedeterminare ed influenzare l'autonomia gestionale in vista delproprio esclusivo vantaggio personale. (AGI)
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