(AGI) - Roma, 19 nov. -I giudici della Prima sezione penale della Cassazione sono in camera di consiglio per decidere se confermare o meno la condanna a 18 anni di reclusione nei confronti del magnate svizzero StephanSchmidheiny nell'ambito del processo Eternit.
La richiesta del sostituto pgdi Cassazione, Francesco Mauro Iacoviello,e' stata l'annullamento senza rinvio perintervenuta prescrizione.
Il pg, dunque, ha chiesto ai giudici di dichiarare laprescrizione dei reati contestati al magnate svizzero StephanSchmidheiny, annullando senza rinvio la sentenza emessa il 3giugno 2013 dalla Corte d'appello di Torino, che avevacondannato l'imputato a 18 anni di reclusione. I fatti al centro del processo, infatti, risalgono al 1966."Il processo arriva a notevole distanza di anni - ha osservatoil pg - e' vero che la prescrizione non risponde alle esigenzedi giustizia, ma stiamo attenti a non piegare il diritto allagiustizia. Di fronte a questi, il giudice, soggetto alla legge,deve scegliere il diritto".
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Nella sua lunga requisitoria, Iacoviello ha ricordato chequesto e' il "primo processo sull'Eternit in Italia, ci sonoattese notevoli da parte di tutta la comunita' scientifica: voi- ha detto rivolto al collegio dei giudici, presieduto daArturo Cortese - sancirete un precedente che varra' per ilfuturo". Il pg, quindi, ha parlato di "disastro silente, che simuove impercettibile nelle cellule umane ed emerge decennidopo", un reato, quello di disastro, che "ha come effetto unaserie straziante di migliaia di morti". L'imputato, ha aggiuntoil magistrato, "e' responsabile di tutte le condizioniascritte. E' facile cedere alle tentazioni del homo economicusdi avere il profitto oggi e il morto domani", ma cio' cheperdura non e' il disastro, ma le morti". Il verdetto e' previsto per laprossima settimana. (AGI)