Eternit: Cassazione, imputazione sbagliata e prescritta
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Eternit: Cassazione, imputazione sbagliata e prescritta

Eternit: Cassazione, imputazione sbagliata e prescritta

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(AGI) - Roma, 23 feb. - Imputazioni sbagliate, reato prescrittoe, di conseguenza, nessun risarcimento per le vittime: ecco lemotivazioni della Cassazione alla sentenza di novembre. La Corte d'appello di Torino, scrive la prima sezionepenale, "ha inopinatamente aggiunto all'evento costitutivo deldisastro eventi rispetto ad esso estranei ed ulteriori, qualiquelli delle malattie e delle morti, costitutivi semmai didifferenti delitti di lesioni e di omicidio". Nella sentenza,depositata oggi e lunga ben 146 pagine, sul processo Eternitper il quale, lo scorso novembre, la Suprema Corte pronuncio'l'intervenuta prescrizione del reato di disastro. I delitti dilesioni e di omicidio, nell'ambito di questo processo, osservano i giudici di piazza Cavour, non sono stati invece"oggetto di contestazione formale". Facendo rientrare nel reato di disastro lesioni e morti,secondo la Cassazione, significa "abbracciare una tesi cheimplicherebbe che l'articolo 434 del Codice penale (relativo aldisastro, ndr) rende punibile con pena massima fino a 12 annila condotta di colui che dolosamente provoca, con la condottaproduttiva di disastro, plurimi omicidi, ovvero sia, insostanza, una strage: cosa questa che - si rileva nellasentenza - e' insostenibile dal punto di vista sistematico,oltre che contraria al buon senso". Il reato di disastro, sottolineano i giudici dellaCassazione, "e' da intendere, perche' sia assicurata lasufficiente determinatezza della fattispecie, come un fenomenodistruttivo naturale di straordinaria importanza"; il "pericoloper la pubblica incolumita'" e' invece "un connotato ulterioredel disastro - si spiega nella sentenza - e serve a precisarnesul piano della proiezione offensiva le caratteristiche". Il"persistere" del pericolo "e tanto meno il suo inveramentoquale concreta lesione dell'incolumita' non sono richiesti -osserva la Corte - per la realizzazione del delitto e nonessendo elementi del fatto tipico non possono segnare laconsumazione del reato". Questo perche', osservano i giudici di'Palazzaccio' citando una precedente pronuncia dello scorsomaggio, "non si deve confondere l'evento pericoloso con glieffetti che ne sono derivati".Reato prescritto prima del processo ====Il reato di disastro contestato all'imprenditore svizzeroStephan Schmidheiny nell'ambito del processo Eternit risultaprescritto "antecedentemente alla pronuncia della sentenza diprimo grado". La consumazione del reato di disastro, spiegano infatti igiudici di piazza Cavour, "non puo' considerarsi protrattaoltre il momento in cui ebbero fine le immissioni delle polverie dei residui della lavorazione dell'amianto prodotti daglistabilimenti della cui gestione e' attribuita laresponsabilita' all'imputato: non oltre, percio', il mese digiugno dell'anno 1986, in cui venne dichiarato il fallimentodelle societa' del gruppo, venne meno ogni potere gestorioriferibile all'imputato e al gruppo svizzero e gli stabilimenticessarono l'attivita' produttiva che aveva determinato ecompletato per accumulo e progressivo incessante incremento ladisastrosa contaminazione dell'ambiente lavorativo e delterritorio circostante". Il rinvio a giudizio nell'ambito delprocesso Eternit e' stato disposto nel 2009, mentre la sentenzadi primo grado risale al 13 febbraio 2012: "Sono passati benoltre i 15 anni previsti per la maturazione dellaprescrizione".Eternit: Cassazione, prescrizione cancella risarcimenti==========La prescrizione del reato di disastro, contestato nell'ambitodel processo Eternit, ha come conseguenza il fatto che "cadonotutte le questioni sostanziali concernenti gli interessi civilie il risarcimento dei danni". Lo spiegano i giudici della primasezione penale della Cassazione, rilevando che il codice diprocedura penale lega "la potesta' del giudice penale aprovvedere sulle domande civili all'esistenza di una sentenzadi condanna agli effetti penali, almeno di primo grado". Nelcaso in esame, invece, sottolinea la Suprema Corte, laprescrizione e' "intervenuta anteriormente alla sentenza diprimo grado". (AGI).
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