Estorsioni a 'Gomorra', indagati anche manager della Cattleya - Video
(AGI) - Napoli, 17 lug. - Ci sono anche manager della Cattleyaindagati nell'inchiesta legata alle estorsioni subite dallasocieta' di produzione cinematografica per le riprese dellaserie tv 'Gomorra'.
La loro posizione e' relativa a episodi dicorruzione e tentativo di eludere le indagini in corso. Il gipha rigettato le richieste dei pm relative a questi episodi, ma,come sottolinea l'aggiunto Filippo Beatrice in una nota, laprocura ha gia' fatto ricorso rispetto la decisione del gip.Uno di questi e' il location manager G.A., che figura tracoloro che hanno subito le richieste estorsive, nel suo casoanche con minacce a livello peronale, ma che con M.D.L. E G.A.,responsabili organizzativi di Cattleya, "rendevano falsedichiarazioni" e "tacevano sull'effettivo pagamento di somme didenaro". G.A., inoltre, e' colui che da' 300 auro a 3 vigiliurbani, pure loro indagati, per effettuare un blocco temporaneodi carreggiata durante le riprese. Il contratto per l'utilizzodella villa di Francesco Gallo nel parco Penniniello di TorreAnnunziata, intestata ai 3 figli minori e sotto sequestro dal 4aprile 2013, prevedeva che Cattleya l'utilizzasse dal 25 marzoal 14 settembre di quell'anno per 30mila euro complessivi, in 5rate da 6mila, la prima alla firma dell'atto, la seconda nelprimo giorno di riprese e poi il 30/6 e il 30/7 2013 fino alsaldo a chiusura del set. La prima tranche e' stata data sottoforma di assegno intestato a Francesco Gallo e a lui consegnatoprima dell'arresto. E' stato il padre Raffaele, poi, ha portarefuori dal carcere e far eseguire almeno in caso il volere delboss che il resto delle rate comunque venisse pagato allafamiglia e non al custode giudiziario nominato dal tribunale.Microspie nelle auto del clan e della produzione, oltre che nelcarcere, e intercettazioni telefoniche. Cosi' il 22 giugnodello scorso anno i carabinieri sentono G.A. che fissal'appuntamento per consegnare la rata con Raffale Gallo, padredel boss, chiamato dal location manager confidenzialmente "zi'Filuccio". "Mi hanno dato ieri la disponibilita' di questa...-dice G.A. - dobbiamo fare tutto un passaggio...lunedi'pomeriggio vi porto quello che vi devo portare". Ma l'uomoversa 'solo' 5mila euro, e mentre si affanna il 28 giugno achiedere a un altro manager indagato, G.A., "come e quandoarriveranno gli altri mille euro solennemente promessi a zi'Filuccio", Raffaele Gallo telefona a 'mamma', cioe' sua moglieAnnunziata De Simone, e le dice "prima che se ne vanno, midevono liquidare", perche' se no "fallisce il cinema". InCattleya c'e' pero' chi e' irritato dello sforamento di budget,perche' si paga due volte il fitto della villa, e minaccia diandare dal magistrato, e chi si schiera con G.A. e dice "non tipreoccupare sono al tuo fianco". C'e' anche una telefonata trauno degli indagati e uno dei soci di maggioranza di Cattleya,nella quale questi viene informato della convocazione inprocura "per la questione della casa di Savastano", problema"serio". La paura e' che il clan bruci tutto il set, e per illocation manager che le ritorsioni siano anche a suo danno,tanto che in una conversazione nella sua auto con zi' Filucciodel 25 luglio scorso li rivela tutto cio' che gli hanno chiestoi pm. Alla fine e' la madre del boss a convincerlo, in uncolloquio in carcere datato primo agosto 2013, a desistere dalpretendere il pagamento delle altre 'rate', dato che ha gia'incassato 6mila euro a giugno illegalmente: "poi riguardo alcinema - gli dice - i soldi non possono piu' passare da noi.Non farmi urlare, 6mila euro li tengo gia' in mano". Per il gipMarina Cimma pero' le condotte dei manager non rientrano nella"soglia del tentativo punibile" perche' "le circostanzeconcrete consentono di ritenere che la richiesta di pagamentosia stata accettata al solo scopo di evitare le temuteritorsioni da parte della famiglia Gallo" e l'effetto di creareun pregiudizio allo sviluppo delle indagini non collaborandocon gli inquirenti non era intenzionale. Quanto alla tangentepretesa di tre vigili urbani per chiudere l'intera carreggiatadi una strada nel quartiere di Napoli di San Giovanni aTeduccio, via M.Palermo, per girare alcune scene, dato chel'ordinanza sindacale prevedeva il blocco solo per una parte("Ci abbiamo sto problema, sti 300 euro al vigile, come c..ligiustifichiamo ora? I tre vigili ci hanno chiesto la tangentese no non ci aiutavano", dice ad esempio il location managerparlando al telefono), per il gip non ci sono elementisufficienti per contestare il reato di corruzione. (AGI)