Sono tre le vittime della violenta esplosione di questa sera a Catania. Si tratta di due vigili del fuoco, Giorgio Grammatico e Dario Ambiamonte, deceduti all'ospedale "Vittorio Emanuele", e il settantenne Giuseppe Longo, proprietario di una piccola officina per bici, il cui corpo è stato carbonizzato e dilaniato dallo scoppio; dalla sua bottega con annessa abitazione, dove viveva da solo, si è sprigionata la fuga di gas che ha provocato la devastante e tragica deflagrazione. Due i feriti gravi e in prognosi riservata all'ospedale "Garibaldi": hanno riportato l'uno un trauma cranico, l'altro un trauma polmonare; quest'ultimo è il piu' grave ed è stato ricoverato alla rianimazione.
Secondo una prima ricostruzione, i vicini hanno segnalato il forte odore di gas e sul posto, in via Garibaldi, nel centro storico, il cosiddetto 'Fortino', si è recata una squadra di vigili del fuoco composta da cinque persone. I pompieri avrebbero utilizzato una motosega per tagliare il catenaccio e quando l'attrezzo ha toccato la catena si sarebbe verificata l'esplosione che ha investito in pieno quattro vigili del fuoco. Un quinto, rimasto illeso, è sotto choc.
Drammatiche le testimonianze: "Abbiano sentito un boato. Pensavamo fosse una bomba", raccontano i vicini dell'anziano carbonizzato. "Ho creduto fosse un attentato - ha detto un negoziante - ho avuto paura, ero terrorizzato e non sono riuscito a lasciare il mio negozio. Ho pensato a un attentato". Grande mestizia tra i colleghi delle due vittime.
"Stiamo valutando il capo di imputazione che potrebbe essere quello di disastro colposo o altro, e' ancora presto", spiega il procuratore Carmelo Zuccaro, "valuteremo domani quando avremo un quadro completo sulla base degli elementi raccolti. Non escludiamo alcuna ipotesi". Il questore Alberto Francini parla di "tragedia" e aggiunge: "Stiamo cercando di ricostruire ciò che è avvenuto con il lavoro della Squadra mobile e della Scientifica. Ancora è presto per dare una spiegazione". Una dolorosa tragedia per la città", afferma il sindaco di Catania Enzo Bianco. "Profondo dolore" ha espresso il presidente della Regione Nello Musumeci.