Ebola: caso sospetto nelle Marche "Ma contagio e' improbabile"
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Ebola: caso sospetto nelle Marche "Ma contagio e' improbabile"

Ebola: caso sospetto nelle Marche "Ma contagio e' improbabile"

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(AGI) - Pesaro, 9 set. - Una donna nigeriana e' il primo casosospetto di ebola nelle Marche, tanto che la donna, a scopoprecauzionale, e' in fase di trasferimento nell'ospedaleregionale di Torrette di Ancona. L'esistenza del caso sospettoe' stata confermata sia dalla Asur di Macerata, dalla qualedipende l'ospedale di Civitanova, dove la donna era stataricoverata, sia dall'assessore alla Salute della RegioneMarche, Almerino Mezzolani, che ha prudenzialmente dichiaratoche "la Regione Marche sta acquisendo ogni utile informazionesul caso, per poter eventualmente attivare le procedurepreviste dai protocolli sanitari". Da quanto e' stato possibilesapere, la donna, 40 anni, di rientro da un viaggio in Nigeria,avrebbe accusato febbre alta. Il sospetto che si trattasse diebola ha fatto scattare precauzionalmente il protocolloprevisto dalle autorita' sanitarie con l'immediatotrasferimento in un centro attrezzato, qual e' la divisionemalattie infettive dell'ospedale regionale di Torrette, direttada Marcello Tavio.Esperto Iss, anche se conferma caso improbabile diffusione"Anche se dovesse trattarsi di ebola, e' altamente improbabileche il virus si diffonda in Italia, grazie alle condizioniigienico sanitarie". A sostenerlo il direttore dipartimentofarmaco Iss, Stefano Vella, a margine dell'audizione incommissione Affari sociali per l'indagine conoscitiva suIstituto superiore di sanita', Aifa e Agenas. Vella ha infattitenuto a ricordare che "in Africa mancano anche le minimecondizioni di sicurezza, come l'uso di guanti e mascherine daparte degli operatori sanitari". Poiche' "i primi sintomidell'ebola sono simili a quelli di molte altre malattie - haaggiunto - bisogna vedere la storia del viaggio, cosa questadonna ha fatto mentre era in Nigeria. Perche' - ha ricordatoVella - l'ebola si attacca ai parenti dei malati e aglioperatori sanitari". Proprio a proposito degli operatorisanitari, il direttore del dipartimento del Farmaco dell'Iss hasottolineato come "la mattanza degli operatori santari" sia "laparticolarita' di questa epidemia. Non si puo' pensare -haquindi concluso - che un Paese risolva da solo un caso comequesto, la salute dei liberiani e' anche la nostra". (AGI).
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