(AGI) - Trapani, 3 lug. - Ventisette anni di reclusione el'interdizione perpetua dai pubblici uffici e' la pena chiestadavanti alla Corte d'Assise di Trapani dai pm Andrea Tarondo eSara Morri, per Giovanna Purpura, la donna accusata insiemeall'ex amante Salvatore Savalli, dell'omicidio della moglie dilui, Maria Anastasi. La vittima fu uccisa al nono mese digravidanza e bruciata nelle campagne trapanesi il 4 luglio2012. Per Savalli, i magistrati avevano anticipato in mattinatala richiesta di condanna all'ergastolo, oltre alle istanze diisolamento diurno per 18 mesi, di decadenza della potesta'genitoriale sui tre figli e dell'interdizione perpetua daipubblici uffici. Il ruolo svolto da Purpura nell'omicidio e' stataricostruito dal pm Sara Morri. "Giovanna Purpura - ha detto -era al corrente di quanto sarebbe accaduto ed era consapevoledi quello che sarebbe stato il suo ruolo. Ha fornito uncontributo fondamentale sotto il profilo sia materiale siamorale. E' pienamente concorrente nell'omicidio". Per i pm"Purpura sapeva delle intenzione di Savalli di uccidere lamoglie come dimostrano le precedenti discussioni avute alriguardo con l'imputato e di cui la stessa riferisce". Secondol'accusa, l'ex amante, che convisse con la famiglia Savalliprima dell'omicidio, avrebbe fornito il suo contributo nellafase esecutiva del delitto e in quelle successivedell'inquinamento probatorio e del depistaggio. "Purpura - haproseguito Morri - accompagna la vittima e Savalli sul luogodel delitto fingendo che si tratti di una passeggiatatranquilla. Qualche istante prima del delitto, parla conAnastasi, le due si abbracciano e Savalli ne approfitta perprendere la zappa e colpire la moglie". Per Morri "c'e' pienasintonia tra i due imputati che hanno un comune volere. Savallivuole Purpura con se' per l'assassinio perche' sa che potra'contare su di lei e che non lo ostacolera'". L'accusa ha ancheevidenziato "la tranquillita' e la calma" mantenute da Purpuradopo il delitto, "ben lontane dalla reazione di una personabloccata e spaventata che dice di essere stata in tutta lagiornata. Fornisce ai figli della vittima la versioneconcordata con Savalli, ride e fa l'occhiolino a lui mentremente". L'imputata ha sempre sostenuto di non essersi oppostaperche' minacciata da Savalli. "Ma - ha rilevato il magistrato- ogni qualvolta le viene chiesto in cosa consistano taliminacce, lei non riesce a fornire spiegazioni e si capisce chenon c'e' una reale minaccia. Purpura - aggiunge Morri - tende aridimensionare il suo ruolo negli interrogatori. Domani laparola passera' all'avvocato di parte civile Cettina Ingleseche rappresenta i familiari della vittima. Il 9 luglio sisvolgeranno le arringhe dei due difensori e il giorno dopo laCorte si ritirera' in Camera di consiglio. .