Domani Cgil e Uil in piazza, Governo revoca precettazione
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Domani Cgil e Uil in piazza, Governo revoca precettazione

Domani Cgil e Uil in piazza, Governo revoca precettazione

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(AGI) - Roma, 11 dic. - Vigilia incandescente per lo scioperodi domani di Cgil e Uil. Alla notizia della precettazione deiferrovieri decida dal ministro dei Trasporti Maurizio Lupi, laleader della Cgil Susanna Camusso ha bollato tale iniziativacome "un atto gravissimo" che "alza i toni". Anche Uil e Uglhanno duramente criticato l'iniziativa del Governo che poi inserata ha fatto marcia indietro ed ha revocato laprecettazione. Lupi ha spiegato di essere arrivato a taleconclusione, vista la "ragionevolezza dimostrata dai sindacati,(Cgil, Uil, Ugl e Orsa da una parte e CAT dall'altra) che hannoridotto il tempo sia dello sciopero di domani (che finisce alle16 invece che alle 17 con un grande vantaggio per i pendolari)sia di quello di sabato e domenica (che salva la fascia seraledi sabato iniziando alle 24 invece che alle 21), e larassicurazione di Trenitalia sulla possibilita' di ridurrecosi' i disagi per i cittadini". Per i segretari generali diCgil e Uil Susanna Camusso e Carmelo Barbagallo, "e' un primosegnale di ravvedimento da parte del Governo che speriamo siadi buon auspicio per il futuro". Domani, dunque, la protesta cisara' e coinvolgera' tutto il paese. Una protesta che vieneaccettata dal premier, anche se non condivisa: "Buon lavoro achi lavora, non condivido i motivi dello sciopero ma in boccaal lupo a chi lo fa, con rispetto e senza polemiche", diceMatteo Renzi secondo cui "e' legittimo che ci possano esseregli scioperi - ha affermato - lo sciopero generale e' unmomento alto di protesta a cui dobbiamo avvicinarci conprofondo rispetto". Sara' quindi, quella di domani, unagiornata di astensione dal lavoro di otto ore, accompagnata daoltre 50 manifestazioni lungo tutto il Paese. Cinquantaquattroper la precisione, divise a carattere regionale (10),provinciale (39) e interprovinciale (5), per chiedere, come silegge nella piattaforma sindacale, a Governo e Parlamento di"cambiare in meglio la legge sul lavoro e la legge distabilita', rimettendo al centro il lavoro, le politicheindustriali e dei settori produttivi fortemente in crisi, ladifesa e il rilancio dei settori pubblici e e la creazione dinuova e buona occupazione". Alla protesta non aderisce la Cisl,che pero' non si sente affatto isolata. .
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