Divorzio breve: da oggi entrano in vigore le nuove norme

(AGI) - Roma, 24 mag. - Da 6 a 12 mesi per dirsi addio. Questala 'rivoluzione' della riforma sul divorzio breve, approvatadal Parlamento in via definitiva il 22 aprile scorso epubblicata in Gazzetta Ufficiale il 6 maggio. Oggi entrano invigore le nuove norme. Queste, nel dettaglio, le principalinovita' della legge 55/2015, composta da 3 articoli.- RIDUZIONE DEI TEMPI PER IL DIVORZIOSi riduce da 3 anni a 12 mesi la durata minima del periodo diseparazione ininterrotta dei coniugi che legittima la domandadi divorzio. Tale termine decorre dalla comparsa della coppiadavanti al

(AGI) - Roma, 24 mag. - Da 6 a 12 mesi per dirsi addio. Questala 'rivoluzione' della riforma sul divorzio breve, approvatadal Parlamento in via definitiva il 22 aprile scorso epubblicata in Gazzetta Ufficiale il 6 maggio. Oggi entrano invigore le nuove norme. Queste, nel dettaglio, le principalinovita' della legge 55/2015, composta da 3 articoli.- RIDUZIONE DEI TEMPI PER IL DIVORZIOSi riduce da 3 anni a 12 mesi la durata minima del periodo diseparazione ininterrotta dei coniugi che legittima la domandadi divorzio. Tale termine decorre dalla comparsa della coppiadavanti al presidente del tribunale nella procedura diseparazione personale. Per quanto riguarda le separazioniconsensuali, la durata di tale periodo e' fissata in 6 mesi,anche nel caso in cui il giudizio contenzioso si siatrasformato in consensuale. - SCIOGLIMENTO DELLA COMUNIONE LEGALELa comunione tra coniugi, nel caso di separazione personale, siscioglie nel momento in cui il presidente del tribunaleautorizza i coniugi a vivere separati. In caso di separazioneconsensuale, lo scioglimento avviene dalla data disottoscrizione del processo verbale di separazione dei coniugidinanzi al presidente, purche' omologato. L'ordinanza con cui iconiugi sono autorizzati a vivere separati viene comunicataall'ufficiale dello stato civile per l'annotazione delloscioglimento della comunione.- PROCEDIMENTI IN CORSOL'articolo 3 della legge dispone che le nuove norme venganoapplicate ai procedimenti in corso alla data di entrata invigore della riforma, anche nei casi in cui il procedimento diseparazione che ne costituisce il presupposto risulti, inquella data, ancora pendente. Matrimonialisti, una rivoluzione per l'Italia Una "rivoluzionecopernicana" per il nostro Paese "dove, in passato, bisognavaattendere anche fino a 7 anni per divorziare". Cosi' l'avvocatoGian Ettore Gassani, presidente dell'associazione avvocatimatrimonialisti italiani (Ami), definisce la riforma suldivorzio breve che 'abbatte' i tempi per passare dallaseparazione al divorzio. "E' un primo passo - auspica Gassani -verso una riforma piu' radicale, con cui la separazionepotrebbe diventare facoltativa e non obbligatoria perdivorziare. In alcuni Paesi europei, infatti, e' possibile gia'il divorzio diretto". Il presidente degli avvocati matrimonialisti esprime pero'qualche perplessita' sulla durata minima di 12 mesi, nei casidi separazione giudiziale, del periodo per poter chiedere ildivorzio: "non mi convince - afferma - e' uno sloganinapplicabile, data la lentezza e la complessita' deiprocedimenti civili nel nostro Paese". Difficile fare dellestime su quante coppie, da martedi' prossimo - giorno in cui lalegge sul divorzio breve entrera' in vigore - sarannointeressate dalla nuova normativa: "il provvedimentolegislativo puo' riguardare da 50mila a 300mila procedimenti,una forbice molto ampia dovuta al fatto che non tutti in Italiaintendono passare dalla separazione al divorzio. Ogni anno inmedia ci sono 90mila separazioni ma solo 50mila divorzi". Ivantaggi che la nuova legge portera' a chi si trova a vivere lafine di un matrimonio saranno soprattutto di caratterepsicologico e sociale: il divorzio breve, secondo Gassani"portera' ad evitare le asprezze che aumentano tra i coniuginel periodo molto duro che si vive in attesa di una sentenza esara' un incentivo alle separazioni consensuali, nelle qualic'e' bisogno solo di pochi mesi per definire la situazione".Inoltre, la nuova legge segnera' uno 'stop', sottolinea ilpresidente dell'Ami, per il cosiddetto 'turismo divorzile', chefinora ha coinvolto circa 10mila coppie: "le norme Ueconsentono che un cittadino che prende la residenza all'esteroper 6 mesi - ricorda Gassani - possa rivolgersi per lecontroversie civili al giudice di quel Paese, ora non ce nesara' piu' bisogno". (AGI).