Dia Lecce, 16 arresti fra cui 'boss' Scu, imprenditori e politici
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Dia Lecce, 16 arresti fra cui 'boss' Scu, imprenditori e politici

Dia Lecce, 16 arresti fra cui 'boss' Scu, imprenditori e politici

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(AGI) - Lecce, 18 set. - Dalle prime luci dell'alba, e' incorso una vasta operazione antimafia condotta dalla direzioneinvestigativa antimafia di Lecce che sta eseguendo, nelleprovincie di Brindisi, Bari e Pavia, un'ordinanza di custodiacautelare nei confronti di 16 soggetti, di cui alcuni esponentidella sacra corona unita, indagati, a vario titolo, diassociazione di stampo mafioso, usura, estorsione e riciclaggio(questi ultimi reati aggravati dalle modalita' mafiose), e unsequestro beni per un milione di euro. Impiegati oltre centouomini della direzione investigativa antimafia di Lecce, Bari,Napoli, Catanzaro e Salerno. Tra gli arrestati figurano un bosse due noti esponenti della Sacra corona unita, tre notiimprenditori di Mesagne ed un ex consigliere comunale dellastessa citta'. Oltre al boss della Sacra Corona Unita e a due gregari, cisono nonche' un ex consigliere comunale di Mesagne e dueimprenditori tra le sedici persone destinatarie delle ordinanzedi custodia cautelare emesse dal gip distrettuale di Lecce surichiesta della direzione distrettuale antimafia. Alle persone,coinvolte nell'inchiesta portata avanti dagli uomini delladirezione investigativa antimafia di Lecce, vengono contestatii reati di associazione di stampo mafioso, usura, estorsione ericiclaggio (questi ultimi aggravati dalle modalita' mafiose). E' nata dalla denuncia di un ex consigliere regionale dellaPuglia, vittima di usurai legati alla Sacra Corona Unita,l'operazione "Fenus Unciarum", condotta stamattina dalla Dia diLecce. Sedici persone sono state arrestate - tra Mesagne, Barie Pavia - su ordinanza del gip distrettuale Annalisa DeBenedictis, che ha accolto le richieste di custodia cautelareformulate dal sostituto procuratore della Dda Alessio Coccioli.Stando a quanto emerso dalle indagini, l'ex consigliereregionale, in carica dal 2000 al 2005, nel ricandidarsi si eraindebitato con banche e istituti finanziari per ottenere circa280.000 euro da utilizzare per la campagna elettorale altermine della quale non era comunque risultato eletto. Perripianare i debiti, l'uomo avrebbe quindi fatto ricorsoall'intermediazione di una delle persone arrestate, che l'aveva- a sua volta - messo in contatto con personaggi di Mesagnevicini alla Sacra Corona Unita, i quali gli avevano prestatodei soldi. La situazione dell'ex consigliere si era poiulteriormente aggravata nel 2010, quando aveva scelto diaffrontare una nuova campagna elettorale, contraendo ulterioridebiti per 150.000 euro e non risultando nuovamente eletto.Negli anni - e' stato accertato nel corso delle indagini - lavittima avrebbe avuto in prestito dagli usurai mesagnesidiverse migliaia di euro, la cui restituzione sarebbe statachiesta con tassi di interesse che andavano dal 600 al 1.000%.La denuncia dell'ex consigliere ha dato il via alle indagini,che si sono avvalse quindi di attivita' tecniche e dell'esameapprofondito dei conti correnti bancari degli indagati, tra iquali figurano alcuni imprenditori di Mesagne, un exconsigliere comunale, un boss della Scu e alcuni gregari. Iparticolari dell'operazione "Fenus Unciarum" saranno illustratiin una conferenza stampa che si terra' alle 10,30 nella sededella Dia e alla quale partecipera' il procuratore dellaDirezione distrettuale antimafia di Lecce, Cataldo Motta. (AGI).
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