Nel centro di Roma è crollato il tetto di una chiesa di 500 anni fa
Le immagini del crollo del soffitto ligneo di San Giuseppe dei Falegnami, a due passi dal Campidoglio, è venuto giù poco dopo le 15. Nessun ferito

La volta della chiesa di San Giuseppe dei Falegnami, in Clivio Argentario, a due passi dal Campidoglio e da via dei Fori Imperiali, è crollata quasi completamente. Il luogo di culto al momento del crollo era chiuso al pubblico e non risultato feriti. Le travi di legno che sostenevano il tetto sono crollate quasi tutte, invadendo i banchi dell'edificio di culto.
La chiesa viene talvolta utilizzata per celebrare matrimoni in una cornice tra le più suggestive della città ma è conosciuta soprattutto per la presenza, nei sotterranei, del carcere Mamertino, una delle più antiche segrete di Roma, usato già al tempo degli antichi romani, luogo in cui, secondo l'agiografia cattolica, sarebbero stati detenuti anche gli apostoli Pietro e Paolo.
L'area antistante la chiesa è stata delimitata e interdetta al passaggio delle persone.
San Giuseppe dei Falegnami è custodita e conservata dal Vicariato di Roma, che ne è proprietario. Fu edificata alla fine del XVI secolo dall'Arciconfraternita dei Falegnami e dedicata a San Giuseppe dalla Congregazione dei Falegnami, che nel 1540 aveva preso in affitto la preesistente chiesa di San Pietro in Carcere. Sotto di essa si trova il famoso Carcere Mamertino (o Carcer Tullianum), anch'esso di proprietà del Vicariato.
Un luogo molto importante, sia dal punto di vista archeologico che religioso: San Pietro, con un bastone, avrebbe colpito la roccia facendo scaturire l'acqua che utilizzò per battezzare i reclusi e i carcerieri. Motivo per il quale, nei secoli, questo complesso monumentale è diventato un luogo di grande devozione, ancora oggi meta di pellegrinaggio.
Secondo alcune fonti fu elevato a luogo di culto già nel IV secolo, per volontà di Papa Silvestro I. Il carcere, che custodisce anche una delle prime raffigurazioni della Madonna della Misericordia in un affresco del XIII secolo, è il più antico di Roma ed è stato riaperto due anni fa in seguito a lunghi scavi e restauri realizzati dalla Soprintendenza Speciale per il Colosseo, che è competente per la tutela dell'intero complesso.
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