Cocaina liquida nella pancera, arrestata una donna a Fiumicino
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Cocaina liquida nella pancera, arrestata una donna a Fiumicino

Cocaina liquida nella pancera, arrestata una donna a Fiumicino

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(AGI) - Roma - Droga liquida nella pancera. E' uno degli ultimitrucchi usati per trasportare stupefacenti e superare icontrolli negli scali aeroportuali e portuali. Trucchi chepero' non servono. All'aeroporto "Leonardo Da Vinci" diFiumicino, e' stata la corporatura pronunciata di una donna diorigine boliviana, proveniente da Santa Cruz e in attesa diimbarcarsi per Istanbul (Turchia), a insospettire i militaridella Guardia di Finanza che, con l'ausilio di personalefemminile del Corpo l'hanno perquisita e hanno scopertol'occultamento, all'interno della pancera che indossava, dioltre due chili di cocaina allo stato liquido contenuti inprofilattici di lattice. Una volta giunta a destinazione, ladroga, contenuta in 46 involti, sarebbe ritornata al suo statooriginale con un laborioso processo chimico di filtraggio. Ladonna e' stata arrestata e trasferita presso il carcere diCivitavecchia, a disposizione della locale Autorita'Giudiziaria. Fermato anche un "ovulatore" congolese, sbarcato nel porto diCivitavecchia proveniente da Barcellona, e' stato intercettatodai finanzieri della locale Compagnia. L'uomo, dell'eta' di 43anni, per superare i controlli predisposti presso lo scaloportuale, aveva ingerito 34 ovuli contenenti circa un chilo dieroina ma e' stato tradito dall'evidente nervosismo palesatodurante l'attivita' delle unita' cinofile antidroga, che haindotto i militari ad approfondire la situazione. Rimasta senzaesito l'ispezione ai bagagli, l'uomo e' stato condotto alpronto soccorso dell'ospedale di Civitavecchia, dove unaradiografia ha rivelato la presenza di corpi estraneinell'addome. E' stato necessario un intervento chirurgico perrimuovere tre ovuli rimasti incastrati nelle viscere,gravemente deteriorati e ormai prossimi alla rottura.Nonostante l'arresto, il trafficante puo' ritenersifortunato: e' stata proprio la decisione di sottoporlo adaccertamenti piu' approfonditi che gli ha salvato la vita.(AGI).
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