(AGI) - Roma, 1 lug. - Sussiste una "particolare pericolosita'sociale", che giustifica la dura condanna a 7 anni direclusione inflitta a Marcello dell'Utri. Lo scrive la primasezione penale della Cassazione nella sentenza depositata oggicon cui spiega perche', il 9 maggio scorso, rese definitiva lacondanna dell'ex senatore per concorso esterno in associazionemafiosa. "Il diniego delle circostanze attenuanti generiche eil complessivo trattamento sanzionatorio - si legge nellasentenza - sono stati giustificati con la qualita' e la naturadel reato commesso, espressivo di particolare pericolosita'sociale, con le modalita' della condotta, protrattasi per unlasso di tempo assai lungo e idonea a ledere in manierasignificativa il bene giuridico tutelato dalla norma (l'ordinepubblico) con la complessita' e intensita' del dolo tipico delconcorrente esterno in associazione mafiosa, espresso daiconcreti comportamenti illeciti realizzati". Marcello Dell'Utri "ha consapevolmente e volontariamentefornito un contributo causale determinante, che senza il suoapporto non si sarebbe verificato, alla conservazione delsodalizio mafioso e alla realizzazione, almeno parziale, delsuo programma criminoso volto alla sistematica acquisizione diproventi economici ai fini della sua stessa operativita', delsuo rafforzamento e della sua espansione". Lo scrive la primasezione penale della Cassazione, nelle motivazioni dellasentenza con cui, lo scorso maggio, ha reso definitiva lacondanna dell'ex senatore per concorso esterno in associazionemafiosa. Tale "contributo causale determinante" e' statofornito da Dell'Utri "assicurando un costante canale dicollegamento tra i partecipi del patto di protezione stipulatonel 1974" e andato avanti "senza interruzioni" fino al 1992 "egarantendo la continuita' dei pagamenti di Silvio Berlusconi infavore degli esponenti dell'associazione mafiosa, in cambiodella complessiva protezione da questa accordataall'imprenditore". "La sistematicita' nell'erogazione delle cospiscue forme didenaro" da Marcello Dell'Utri e Gaetano Cina' sono "indicativedella ferma volonta' di Berlusconi di dare attuazioneall'accordo, al di la' dei mutamenti degli assetti di verticedi Cosa Nostra". Lo scrive la Cassazione nelle motivazionidella sentenza di condanna per Marcello Dell'Utri per il reatodi concorso esterno in associazione mafiosa. Cio', aggiunge laCorte, "nella consapevolezza del rilievo che esso rivestiva perentrambe le parti: l'associazione mafiosa che da esso traeva uncostante canale di significativo arricchimento; l'imprenditoreBerlusconi, interessato a preservare la sua sfera di sicurezzapersonale ed economica". La Cassazione, dunque, parla di"elementi che consentono di ritenere sussistente, al di la' diogni ragionevole dubbio, il dolo di delitto di concorso esternoin associazione mafiosa", contestato a Dell'Utri, "anche per ilperiodo 1983-1992". Quanto agli anni 1978-1982, periodo in cui MarcelloDell'Utri si allontano' dall'area imprenditoriale berlusconianaper lavorare alle dipendenza dell'imprenditore Rapisarda, igiudici della Suprema Corte rilevano che "il perduranterapporto di Dell'Utri con l'associazione mafiosa anche nelperiodo in cui lavorava per Rapisarda e la sua costanteproiezione verso gli interessi dell'amico imprenditoreBerlusconi veniva logicamente desunto dai giudici territorialianche dall'incontro, avvenuto nei primi mesi dell'anno 1980 , aParigi, tra l'imputato, Bontade, Teresi, incontro nel corso delquale Dell'Utri chiedeva ai due esponenti mafiosi 20 miliardidi lire per l'acquisto di film per Canale 5".
SANTANCHE' LO VISITA IN CARCERE, "COMBATTIVO E SERENO"
"L'ho trovato combattivo, vivace nonostante le sue condizioni,una persona che sta cercando di reagire e che non si lasciaandare nella sua battaglia, l'ho trovato sereno": DanielaSantanche' ha visitato questa mattina nel carcere di ParmaMarcello Dell'Utri, l'ex senatore del Pdl chiamato a scontarenel penitenziario emiliano 7 anni per concorso esterno inassociazione mafiosa. Il colloquio e' durato circa un'ora.Dell'Utri e' arrivato nel carcere di Parma lo scorso 13 giugnoa bordo di un'ambulanza, dopo essere rientrato in Italia daBeirut: la struttura emiliana e' stata scelta per la detenzioneperche' dispone di un centro clinico idoneo per le eventualiesigenze di Dell'Utri, reduce da un recente intervento dichirurgia cardiovascolare. (AGI).