Cantone, bisogna semplificare le leggi anticorruzione
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Cantone, bisogna semplificare le leggi anticorruzione

Cantone, bisogna semplificare le leggi anticorruzione

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(AGI) - Roma, 2 lug. - Occorrono interventi legislativi percorreggere e/o semplificare la normativa vigente in materia dilotta alla corruzione, sia per quanto riguarda la trasparenzasia per quanto concerne l'inconferibilita' el'incompatibilita'. Lo ha detto il presidente dell'Autorita' NazionaleAnticorruzione, Raffaele Cantone, presentando la relazioneannuale al Parlamento nella Sala della Regina di Montecitorio."Nonostante siano passati meno di tre anni dall'entrata invigore della legge 190, e ancor meno per i decreti delegati 33e 39, - ha affermato il magistrato - si riscontrano ricorrentiproblematiche e dubbi applicativi. Molte questioni si e'provato ad affrontarle in via interpretativa adottando deliberedi carattere generale; ci si riferisce, in particolare, aquella (del n. 143 del 2014) che ha individuato quali sono gliorgani di indirizzo politico sottoposti a speciali obblighi ditrasparenza; a quella (del n. 146 del 2014) che ha ritenutoapplicabile la normativa anticorruzione e trasparenza ancheagli ordini professionali, a quella (del n. 10 del 2015 ) cheha individuato l'autorita' competente ad esercitare il poteresanzionatorio in materia di trasparenza o a quella,recentissima (determina n. 8 del 2015), contenente le lineeguida sull'applicabilita' delle misure anticorruzione etrasparenza alle societa' pubbliche, emanato anche a seguito diun lavoro congiunto con il Mef. Ci sono, pero', criticita'nella normativa che richiedono necessariamente interventilegislativi per consentire alle disposizioni una loro realeefficacia ed utilita'". In materia di trasparenza, continuanella sua analisi Cantone, "sarebbe ad esempio opportuna unasemplificazione degli obblighi, una migliore regolamentazionedell'accesso civico, una previsione di accesso generalizzatoanche per attivita' per le quali non vi e' obbligo dipubblicazione, un bilanciamento con le esigenze di tutela dellariservatezza e soprattutto una rivisitazione del poteresanzionatorio; l'assenza, ad esempio, di conseguenze punitivenel caso di inosservanza degli ordini emessi dell'Autorita'rende meno efficace il controllo, e non consente di raggiungerel'obiettivo perseguito dell'adempimento degli obblighi da partedelle amministrazioni". In materia di inconferibilita' edincompatibilita', sono ancora piu' numerosi - aggiunge,"icorrettivi da adottare; gli ambiti della normativa sono, inpiu' punti, incerti e contraddittori; il potere di vigilanzadell'Autorita' finisce per limitarsi alla possibilita' diesprimere un mero parere non vincolante e l'apparatosanzionatorio e' di difficilissima applicazione concreta.Questi problemi sono stati piu' volte segnalati dall'Anac chesi e' giovata di una commissione, istituita sin dalla fine del2014, con l'apporto di studiosi ed esperti esterni (ed incollaborazione con il Garante della privacy relativamente allequestioni della trasparenza); di recente, ad esempio, e' statainviata una segnalazione a Parlamento e governo con 25 punti dicriticita' proprio del d.lgs. n. 39". "Nel ddl sulla riforma della Pa, in corso di approvazionealla Camera, - ha concluso Cantone - si e' previsto ilconferimento di una nuova delega al governo per emendare ild.lgs. n. 33, con criteri e principi direttivi checonsentiranno di superare gran parte delle segnalatecriticita', mentre si e' deciso di rinviare l'esame dellemodifiche del d.lgs. n. 39 ad un prossimo ddl, che l'Autorita'auspica possa essere adottato al piu' presto".(AGI).
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