"Un completo accantonamento dei principi-cardine dello Stato di diritto": così la Corte di Cassazione definì il trattamento riservato dagli agenti di Polizia agli oltre 300 manifestanti portati alla caserma di Genova Bolzaneto, durante il vertice del G8 del luglio 2001. Un episodio per il quale la Corte Europea dei Diritti Umani di Strasburgo ha sanzionato l'Italia, riconoscendo gli abusi come atti di tortura.
Diritti sospesi nel centro di identificazione
La caserma fungeva da centro per l'identificazione dei fermati che poi sarebbero stati trasferiti in diverse carceri italiane, ma dalle inchieste è emerso che per tre giorni si trasformò in un luogo di vessazioni e abusi che secondo le vittime sconfinarono nella tortura. Il personale delle forze dell'ordine fu accusato di violenze fisiche e psicologiche e di mancato rispetto dei diritti fondamentali, quali quello a essere assistiti da un legale o di informare qualcuno del proprio stato di detenzione; gli arrestati riferirono inoltre di essere stati costretti a stare ore in piedi, con le mani alzate, senza avere la possibilità di recarsi al bagno, cambiare posizione o ricevere cure mediche.
La sentenza della Cassazione
La quinta sezione penale della Cassazione, nella sentenza emessa il 14 giugno 2013, confermò la prescrizione dei reati per 33 imputati, la condanna di 7 e l'assoluzione di 4, riducendo in parte, per ragioni procedurali, i risarcimenti alle vittime. Un "trattamento" dei fermati "contrario alla legge" scrissero i giudici della Cassazione e "gravemente lesivo della dignità delle persone". La Suprema Corte descrisse "vessazioni continue e diffuse in tutta la struttura". Non si trattò di "momenti di violenza che si alternavano a periodi di tranquillità - evidenziava la sentenza - ma dell'esatto contrario".
Gli episodi denunciati a Bolzaneto, nella caserma Nino Bixio del reparto mobile della polizia di Stato, fanno riferimento al periodo che va da venerdì 20 a domenica 22 luglio e coinvolgono 55 fermati e 252 arrestati: uomini e donne, italiani o stranieri: spagnoli, greci, francesi, tedeschi, svizzeri, inglesi, neozelandesi, tre statunitensi e un lituano. Quanto accaduto a Bolzaneto fu solo uno degli episodi che segnarono drammaticamente il G8 genovese del 2001 contraddistinto da manifestazioni di dissenso, tumulti di piazza, scontri tra polizia e manifestanti - in uno dei quali morì il manifestante Carlo Giuliani - e dall'irruzione alla scuola Diaz.