Blitz contro gli anarchici del Fai, arresti in tutta Italia - VIDEO

L'operazione 'scripta manent', coordinata dalla Digos di Torino 

Blitz contro gli anarchici del Fai, arresti in tutta Italia -  VIDEO
  Arresto, arresti, Digos

Torino - E' scattata all'alba di questa mattina l'operazione della Digos di Torino che ha portato in tutta Italia all'arresto di sette anarchici ritenuti, a vario titolo, appartenenti alla "FAI - Federazione Anarchica Informale". Altri otto anarchici sono indagati per l'appartenenza alla stessa associazione. Dovranno rispondere non solo di associazione eversiva e terroristica, ma anche di altri reati, tra i quali l'esplosione di tre ordigni nei cassonetti nel quartiere Crocetta, nel marzo 2007, e l'esplosione di due ordigni presso la caserma allievi carabinieri di Fossano nel giugno 2006. In entrambi i casi, gli ordigni erano stati programmati per esplodere uno a breve distanza di tempo dall'altro, con lo scopo di colpire le forze dell'ordine intervenute o eventuali passanti e curiosi.

Il Gip, per questo, nell'applicare la misura cautelare, qualifica i fatti come attentato per finalita' terroristiche o di eversione rivolto contro le persone. Le manette sono scattate al termine di una lunga e articolata attivita' di indagine condotta dalla Digos di Torino con il contributo delle DIGOS di Pescara, Roma e Viterbo e il coordinamento operativo del Servizio Centrale Antiterrorismo della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione di Roma. 

Il procedimento penale, nell'ambito del quale sono state emesse le misure cautelari, e' partito in seguito al ferimento di Roberto Adinolfi, amministratore delegato dell'Ansaldo Nucleare, nel maggio 2012, per mano di appartenenti al "Nucleo Olga", espressione appunto del "FAI-Federazione Anarchica Informale". La complessa attivita' di polizia giudiziaria si e' sviluppata anche attraverso una minuziosa ricostruzione storica dell'ambiente eversivo da cui trae origine la FAI. La ricostruzione storica della genesi della FAI e' stata effettuata anche attraverso l'analisi di numeroso materiale, tra cui alcune riviste clandestine che, nel corso degli anni, hanno dato voce ai principi cardine dell'associazione eversiva.

Alcuni articoli, in particolare, sono stati comparati con gli scritti di rivendicazione degli attentati a marchio FAI nonche' con i documenti teorico-programmatici dell'associazione: le analisi della DIGOS tale analisi svolta dalla DIGOS di Torino hanno fatto emergere chiare similitudini di carattere testuale, lessicale e contenutistico con testi riconducibili ad alcuni degli indagati.

Le indagini hanno permesso di appurare che la FAI nasce prima dell'aprile 1997, cioe' ai tempi dell'attentato di Milano a Palazzo Marino e della conseguente diffusione di un comunicato di rivendicazione a firma "Azione Rivoluzionaria Anarchica". Mentre nel dicembre 2003, ha assunto le sembianze di un vero e proprio cartello eversivo: infatti, dopo una serie quasi contemporanea di attentati contro personalita' e Istituzioni dell'Unione Europea (come l'esplosione di due ordigni collocati in due cassonetti della nettezza urbana posizionati vicino l'abitazione dell'allora presidente della Commissione Europea, Romano Prodi e l'esplosione, avvenuta pochi giorni dopo, di un pacco bomba recapitato nella sua abitazione), e' stato diffuso un documento intitolato che, oltre a rivendicare gli attentati predetti, si "formalizzava" la costituzione della FAI. Complessa l'organizzazione dell'associazione, priva di una stabile struttura di tipo tradizionale, votata alla lotta armata.

Anni di monitoraggio, intercettazioni e pedinamenti da parte della DIGOS hanno evidenziato che gli appartenenti alla Fai si muovevano sempre in maniera estremamente accorta, prendendo, in qualunque momento della giornata, ogni tipo di precauzione per eludere eventuali controlli da parte delle forze dell'ordine, per esempio colloquiando in ambienti esterni e sempre in movimento, lasciando a casa il telefono cellulare ed effettuando percorsi del tutto privi di logica, con repentini cambiamenti di direzione o tragitti; se, in luoghi chiusi, parlando a voce molto bassa ed accendendo la TV/radio per creare un rumore che renda impossibile la comprensione dei loro dialoghi. Non solo, facevano continue bonifiche di abitazioni e automezzi alla ricerca di microspie.

L'enorme quantita' di materiale raccolto ha consentito di dimostrare che la FAI e' stata costituita da anarchici residenti a Torino che hanno organizzato e compiuto gli attentati, l'invio di plichi esplosivi e incendiari nonche' la collocazione di ordigni esplosivi temporizzati, su diverse province del nostro Paese. L'associazione, come espressamente affermato nel programma stilato dai "soci fondatori", si e' resa responsabile di quasi 50 azioni di natura terroristico eversiva in 13 anni di attivita', finalizzati a realizzare la "distruzione dello Stato e del capitale". (AGI)