Benzinaio ucciso a Palermo: omicida incastrato da parole vittima
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Benzinaio ucciso a Palermo: omicida incastrato da parole vittima

Benzinaio ucciso a Palermo: omicida incastrato da parole vittima

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(AGI) - Palermo, 23 giu. - "Gli impianti di video sorveglianzaci hanno dato una mano. Ma la perseveranza e il metodo dilavoro sono stati fondamentali per risolvere, a distanza di 48ore, il caso dell'omicidio di Nicola Lombardo. Siamo arrivatial fermo di Mario Di Fiore partendo da un piccolo frame di unatarga e sapendo che l'autore di questo folle gesto, a dettadella vittima, era un uomo di 60 anni con i baffi". Cosi'Rodolfo Ruperti, capo della Mobile di Palermo, nel corso dellaconferenza stampa per illustrare i dettagli dell'operazione concui i poliziotti hanno fermato l'autore dell'omicidiodell'impiegato della pompa di benzina di piazza Lolli. Decisivedunque le dichiarazioni fatte dalla vittima in ospedale, primadi morire per la grave emorragia alla milza causata dallepallottole. Altro contributo, parziale ma importante, era quella ad unamacchina di colore scuro. "Avevamo forti perplessita' sia suuna rapina sia su un regolamento di conti. Propendevamo piu' suun fatto estemporaneo. Poi abbiamo analizzato circa 15.000targhe. La svolta e' arrivata quando - ha detto - e' venutofuori un nome, quello di Di Fiore, di Palermo, circa 60 anni,con i baffi, che ha una Fiat Punto nera". Di Fiore e' statofermato a casa, e' andato subito in difficolta' davanti allepressanti domande degli investigatori ed infine e' crollato eha confessato "questo gesto folle da parte di un uomoincensurato, sposato, padre di quattro figli". Di Fiore,piccolo imprenditore edile, ha sparato un solo colpo con unapistola calibro 7,65, detenuta illegalmente mentre - sostengonoi poliziotti - aveva in casa armi (una rivoltella 357 magnum eun fucile da caccia) e cartucce detenute legalmente. (AGI).
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