Roma - Ha preferito avvalersi della facoltà di non rispondere al gip, Massimo Galioto, il 40enne romano senza fissa dimora, accusato della morte di Beau Solomon, lo studente Usa di 19 anni, spinto nel Tevere dopo una lite e deceduto per annegamento. E il giudice Maria Agrimi, dopo aver convalidato il fermo, ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per omicidio volontario aggravato dai futili motivi, recependo cosi' l'impostazione accusatoria del pm Marcello Monteleone.
Galioto, ha spiegato il suo difensore, l'avvocato Michele Vincelli, ha oggi fatto scena muta perché ritiene "che il quadro probatorio sia ancora lacunoso e necessiti di ulteriori approfondimenti. Noi chiederemo al più presto una serie di perizie, a cominciare da quelle sui filmati della zona perché in questa vicenda ci sono ancora aspetti poco chiari. Il mio assistito si dichiara innocente e nega di aver spinto in acqua il giovane americano". (AGI)