"Facciamolo arrivare in Italia, poi possiamo dire la storia è finita". Così Alberto Torregiani, figlio di Pierluigi, gioielliere ucciso dai Pac di Cesare Battisti in un attentato del 16 febbraio 1979, arrivando alla Scuola Politica della Lega a Milano, dove incontrerà il ministro dell'Interno Matteo Salvini. "La Costituzione determina che trent'anni sono uguali all'ergastolo. Lui ha due ergastoli, che ne faccia 60 o 30 non è importante, l'importante che vada in galera, anche se condannato in contumacia" ha aggiunto. A differenza di quanto sostiene lui, cioè di "essere stato condannato da un tribunale militare", Cesare Battisti, secondo Torregiani " è stato condannato da una corte civile". Dunque le sue condanne che sono definitive non dovrebbero subire modifiche: "Sarebbe malsano e fuori luogo riaprire una ferita che sta guarendo poco a poco" ha osservato Torregiani. La ferita per la morte del padre e di tutte le altre vittime del terrorismo "non è ancora chiusa e potrà esserlo solo quando sarà determinata sua carcerazione", ha concluso.