(AGI) - Roma, 22 set. - La Digos, su richiesta della procura diRoma, ha arrestato questa mattina Gennaro De Tommaso, piu'conosciuto come 'Genny la carogna', il capo ultra' del Napolial quale e' stata attribuita una presunta trattativa con igiocatori per consentire il regolare svolgimento della finaledi Coppa Italia del 3 maggio scorso subito dopo il ferimento diCiro Esposito. A De Tommaso sono contestati alcuni reati dastadio e resistenza a pubblico ufficiale. Oltre a De Tommaso, che risponde anche della violazionedell'articolo 2 bis della legge 41/2007 "sul divieto distriscioni e cartelli incitanti alla violenza o recantiingiurie o minacce", le Digos delle Questure di Roma e Napolihanno eseguito altre quattro misure cautelari, sempre neiconfronti di ultra' partenopei. Anche nei loro confronti i pmEugenio Albamonte e Antonino Di Maio hanno contestato ilconcorso nella resistenza a pubblico ufficiale ed altrefattispecie previste dalla normativa speciale sullecompetizioni sportive, in particolare l'art. 6 bis legge401/1989, che punisce il "lancio di materiale pericoloso einvasione di campo in occasione di manifestazioni sportive".Nell'ordinanza cautelare si fa riferimento, tra l'altro, adalcuni episodi di resistenza (dentro e all'esterno dellostadio) nei confronti degli agenti di polizia da parte di ungruppo di circa 100 ultra' capeggiato da De Tommaso.
PER 'GENNY A CAROGNA' ACCUSA ANCHE PER MAGLIETTA 'SPEZIALELIBERO'
'Genny a carogna' e' finito ai domiciliari anche con l'accusadi aver offeso le forze dell'ordine per avere indossato lamaglietta 'Speziale libero' all'interno dello stadio Olimpicoil 3 maggio scorso, mentre arrampicato su una balaustraimpediva l'inizio della partita di finale di Coppa ItaliaFiorentina-Napoli. In particolare De Tommaso dovra' risponderedell'articolo 2 bis della legge 41 del 2007 che vieta diesporre striscioni o cartelli incitanti alla violenza o coninsulti. Speziale e' infatti il tifoso di Catania responsabile dellamorte dell'ispettore di polizia Filippo Raciti negli scontriavvenuti il 2 febbraio del 2007 a Catania. Sempre a De Tommasoi pubblici ministeri, Antonino Di Maio e Eugenio Albamonte,contestano anche il reato di 'scavalcamento' per averoltrepassato la balaustra che delimita il settore dei tifosidal campo dello stadio Olimpico. Per tutti i cinque destinataridelle misure cautelari e' stato contestato il reato di concorsoin resistenza aggravata e lancio di artifici pirotecnici.
'GENNY A CAROGNA' ISTIGATORE DI VIOLENZE CONTRO POLIZIA
Genny 'a carogna e' accusato anche di avere istigato gli altritifosi a compiere azioni violente contro la polizia. Si trattadi episodi avvenuti sempre il 3 maggio a Roma poco prima chemorisse con un colpo di pistola il tifoso napoletano CiroEsposito in attesa della finale della partita di Coppa ItaliaFiorentina-Napoli. Gli investigatori della Digos romana inquesti mesi hanno continuato ad analizzare i filmati realizzatidalla polizia scientifica e sono riusciti ad individuare ericonoscere i responsabili di episodi di violenza avvenutiprima dell'inizio della partita. In particolare De Tommaso dava gli ordini agli ultra'partenopei e parlava con le forze dell'ordine. Gliinvestigatori della Digos romana, diretti da Diego Parente,hanno ricostruito due episodi avvenuti intorno alle 17 del 3maggio. Un gruppo di un centinaio di tifosi napoletani e'comparso in piazza Mazzini un luogo dove non era previsto illoro arrivo per evitare che incontrassero i tifosi dellaFiorentina. I sostenitori del Napoli sono stati quindiaccompagnati dalla polizia verso lo stadio per un lungotragitto dove hanno compiuto vari episodi violenti contro leforze dell'ordine. Gli incidenti si sono poi conclusi a PonteMilvio con il lancio di pietre e altri oggetti, anche bombecarta, contro gli agenti. Da quanto emerso dai filmativisionati dagli investigatori a istigare le violenze eraproprio Gennaro De Tommaso. Individuati altri 4 personaggi peri quali il gip del tribunale di Roma ha invece dispostol'obbligo di firma. Tra questi c'e Massimiliano Mantice, di 44anni, uno dei leader degli ultra' napoletani. "Ci sono episodipiu' meno gravi avvenuti il 3 maggio - ha spiegato DiegoParente responsabile della Digos di Roma - sui quali sonoancora in corso indagini poiche' e' evidente che all'inizio lapriorita' e' stata data al fatto piu' grave cioe' la morte diCiro Esposito. Non escludo che in futuro si arrivi ad altriepisodi da prendere in esame". (AGI)