Appalti: Gip, Amore sapeva prima che avrebbe vinto gara
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Appalti: Gip, Amore sapeva prima che avrebbe vinto gara

Appalti: Gip, Amore sapeva prima che avrebbe vinto gara

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(AGI) - Roma, 9 giu. - Tre giorni prima dell'apertura dellebuste con le offerte, l'imprenditore romano Fabrizio Amore,arrestato nell'ambito dell'inchiesta della Guardia di finanza"Domus publica", era certo che la gara per "l'affidamento delleopere di restauro delle superfici decorate e opereimpiantistiche dell'aula Giulio Cesare del Palazzo Senatorio"sarebbe stata vinta da una sua societa'. Al punto da stipularecontratti per i lavori in questione con un'altra ditta eversare a quest'ultima un acconto da 84mila euro. E' quantoemerge dall'ordinanza di custodia cautelare firmata dal Gip diRoma Maria Paola Tomaselli, che sottolinea le diverse"anomalie" della gara. A partire dal fatto che tre delle cinquesocieta' invitate a parteciparvi fossero riconducibili proprioad Amore. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il 20luglio 2010 e' un altro degli indagati, il responsabile dellaDirezione Tecnico Territoriale della Sovrintendenza ai Beniculturali, a ribadire "la necessita' di provvedere ai lavori distraordinaria manutenzione e restauro dell'Aula Giulio Cesare".Lungo l'elenco degli interventi: mettere in sicurezza il tettodell'aula e gli impianti della luce; restaurare la volta, lepareti ed il mosaico romano; sostituire gli scranni; dotarel'aula di nuove strutture elettriche ed elettroniche. E bisognafare presto, perche' gia' il 17 maggio il presidente delConsiglio comunale ha rappresentato l'esigenza di completare ilavori di ristrutturazione entro il 19 settembre 2010, "inconcomitanza della visita del presidente della Repubblica".Stante la "massima urgenza" dei lavori in questione,l'architetto sottolinea la necessita' di procedere ad una garaa trattativa privata e indica 5 imprese "costituenti - scriveil Gip nell'ordinanza di 173 pagine - gli specialisti piu'affidabili per la loro comprovata esperienza nel settore". Ilproblema e' che tre delle 5 imprese individuate sonoriconducibili ad Amore: la Trevi Iniziative Immobiliari Srl, laGrandi Appalti srl e la Restauri e Costruzioni srl. All'ora ealla data indicata, le 12 del 29 luglio, risultano arrivate 4offerte, e tre sono delle imprese di Amore: le buste vengonoaperte, la commissione esamina le offerte e la gara vieneaggiudicata alla Trevi Iniziative Immobiliari che risulta averpresentato l'offerta piu' vantaggiosa. Il 30 luglio ecco ladeterminazione dirigenziale con l'approvazione definitiva deilavori per un importo complessivo (al lordo dell'Iva) pari a1.001.554 euro, che saliranno a 1.220.080 con due perizie divariante: la Trevi risulta aver emesso nei confronti dellaSovrintendenza capitolina fatture per un totale di 1.208.463euro, cui vanno aggiunte le fatture emesse da altre due ditteper un totale di 851mila euro. Il problema e' che una delledue, alcuni giorni prima dell'apertura delle buste con leofferte, aveva sottoscritto due distinti contratti con la TreviIniziative Immobiliari biliari e con la Restauri e Costruzioni,e incassato un "congruo acconto" dalla Trevi. "Dall'esame delladocumentazione acquisita presso la Sovrintendenza capitolina -si legge nell'ordinanza - si rileva che la commissione di garaha aperto le buste con le offerte alle ore 12,30 del 29 luglio2010, dalche' ne discende che l'indagato era certodell'aggiudicazione ad una delle sue societa' gia' alla data diconclusione dei contratti". Contratti che "non risultanosoggetti ad alcuna condizione sospensiva (rappresentatadall'eventuale aggiudicazione) il che conferma come ilprevenuto li abbia conclusi avendo ampie garanzie della futuraaggiudicazione". Un dato "certamente assai significativo cosi'da acquistare carattere decisivo soprattutto se valutatounitamente alla circostanza che delle 5 societa' invitate apartecipare alla gara ben tre erano riconducibili a FabrizioAmore". .
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