Orgoglio gay al Roma Pride, "Renzi sposi la prima coppia"
Organizzatori, "siamo 700mila". La madrina Asia Argento "libertà di amare"

Roma - Settecentomila per gli organizzatori, fino a dieci volte meno per occhi meno generosi. Ma il solito, inevitabile balletto di cifre non modifica nemmeno di un millimetro il dato di fondo: festa doveva essere, e festa e' stata. Anzi e'' ancora, e sara', perche' dopo gli interventi dal bus-palco in piazza Madonna di Loreto buona parte dei 'manifestanti' faranno le ore piccole al Gay Village per il party "Adoro".
Era il primo Roma Pride del dopo legge Cirinna', quella sulle unioni civili ma dallo slogan della parata ("chi non si accontenta lotta") e dai cartelli esibiti lungo tutto il corteo appare evidente che l'universo lgbt considera tutt'altro che vicina la fine della sua lotta per diritti troppo a lungo negati. "La mia liberta' protegge la tua", "L'amore tra uguali non e'' cosi' diverso", "Sposo, razza, credo: bello perche'' vario", e via con le variazioni lessicali su un unico, grande tema: la liberta' di amare e' sacra, e nessuno puo' decidere per gli altri.
C'e' il minivan fucsia delle famiglie arcobaleno, con bimbi e palloncini d'ordinanza; ci sono le drag queen nei loro abiti sgargianti; c'e' il trans con tanto di croce che rivendica il "legittimo diritto al sex work". Ma dietro il colore e le paillettes, ci sono tanti ragazzi e ragazze vestiti come a scuola, o in ufficio, che si baciano e si tengono per mano, come forse non avrebbero coraggio di fare nella vita di tutti di giorni.
Voglia di "normalita'" nella diversita', insomma; voglia di gridare i propri diritti (a piazza dell'Esquilino ci scappa anche la tappa del 'vaffa' collettivo all'indirizzo dei politici 'nemici'); voglia soprattutto, tantissima voglia di divertirsi e di ballare accompagnati da una colonna sonora inderogabilmente 'disco' che mescola Gloria Gaynor a Celine Dion, Taylor Swift a Shania Twain, passando per Madonna, Geri Halliwell, Lady Gaga, Raffaella Carra', Jo Squillo e Sabrina Salerno. A via Merulana ci scappa anche un curioso fuori programma: sul marciapiede, davanti alla chiesa, ci sono gli invitati di un matrimonio. Dal bus rosso che apre il corteo li salutano, quelli rispondono, e in un attimo sulle scale della chiesa impazza la corsa alla foto di gruppo con maschere e lustrini. Sacro e profano si sovrappongono per un po,' poi il corteo riparte.
Madrina del Roma Pride e' quest'anno Asia Argento, presente alla parata, che nel messaggio della vigilia ha scritto "Siamo tutti gay. Anche io sono gay" e invitato a lottare per una legge sui diritti civili molto piu' efficace di quella appena approvata. "A me i contentini non sono mai piaciuti - ha ricordato - Bisogna pretendere e ottenere molto di piu'". "Per me questa parata ha il significato spirituale della lotta per la liberta' d'amare. Non e' una cosa politica, non e' una cosa religiosa, e' un diritto della natura che esiste da sempre: uomini con donne, uomini con uomini, donne con donne", ha spiegato ancora. "Le classi sociali non c'entrano, questa e' l'unica lotta che voglio insegnare ai miei figli. Ecco perche' oggi ho deciso di essere qui".
"Renzi sposi la prima coppia gay in Italia". E' l'invito che viene dal Gay Center. "Un fatto simbolico - spiega il portavoce Fabrizio Marrazzo - ma anche la rivendicazione di una legge che riguarda tutti gli italiani e non solo le coppie gay. Tutto si puo' ancora migliorare, soprattutto i diritti dei figli e le adozioni, ma intanto oggi sfiliamo con un diritto in piu', la legge approvata sulle unioni civili. Sul nostro carro anche l'invito al prossimo Sindaco di Roma a sposarci. Il Campidoglio puo' essere piazza di festa e di diritti". "Ma il Pride non si ferma a Roma. Il 25 giugno - annuncia il Gay Center - saremo a Latina per il Lazio Pride per manifestare anche contro l'appello anti-gay firmato da alcuni candidati locali che vogliono fermare il contrasto all'omofobia nelle scuole e nel comune laziale".
Il "Roma Pride" e' il clou di una serie di eventi, incontri e dibattiti sui diritti Lgbt iniziata dallo scorso fine settimana nella 'Gay Street' di via San Giovanni in Laterano, ribattezzata per l'occasione 'Gay Croisette': stasera, in attesa del gran finale di domani, l'appuntamento e' per un grande party danzante al Gay Village. (AGI)