(AGI) - Roma, 22 giu. - E' morta nella sua abitazione aLadispoli, comune vicino Roma, l'attrice Laura Antonelli. LaAntonelli, 74enne, sarebbe stata stroncata da un malore ed e' stata trovata dallacollaboratrice domestica che intorno alle 8,30 ha datol'allarme. "Hanno approfittato della sua bonta' e della sua fragilita', lohanno fatto "parrucchieri, presunti registi, addirittura,diceva, i parenti...". Cosi' la ricorda Lino Banfi, collganegli anni '70 e suo amico di vecchia data. "Non vedeva latelevisione da trenta anni, ascoltava solo Radio Maria",ricorda ancora Banfi che del suo ultimo incontro con l'attricericorda: "abbiamo pianto e riso quando le ho rammentato unaparte in cui l'ho fatta recitare in pugliese, perche' facevamia moglie". Secondo Banfi la solitudine e' stato il suodramma, "la solitudine e' brutta. Di solitudine si puo'morire". Ricorda di averla incontrata circa cinque anni fa e di aver"scritto all'allora ministro Bondi e anche a Berlusconi"perche' facessero qualcosa perche' non finisse in "totale"miseria, "ma non e' stato possibile fare niente e capii di averfatto anche un danno nel bene, perche' in quel modo si erasaputo del suo indirizzo" e la potevano cercare i curiosi.
VIDEO: una delle scene che hanno reso Laura Antonelli icona sexy
Era nata il 28 novembre del 1941 a Polae da bambina con la famiglia e' profuga dell'esodo istriano.Dopo aver girato alcuni Caroselli e interpretato fotoromanzi,esordisce nel cinema interpretando piccoli ruoli in vari film,a cominciare da 'Il magnifico cornuto' di Antonio Pietrangelidel 1964 e 'Le sedicenni' di Luigi Petrini del 1965. La suaprima parte importante le viene offerta, nel 1969, dal registaMassimo Dallamano che la sceglie come protagonista del film'Venere in pelliccia'.
Dalla droga al collagene, 14 anni di processi
Nel 1973 interpreta il ruolo di unasensuale cameriera in 'Malizia' di Salvatore Samperi, accanto aTuri Ferro ed al giovane Alessandro Momo. Il film, campione diincassi con 6 miliardi di lire, divenne un vero cult movie,entrando prepotentemente nell'immaginario erotico degliitaliani e innalzando l'attrice a "icona sexy", oltre a farleottenere il Nastro d'Argento alla migliore attriceprotagonista, e il Globo d'oro alla miglior attricerivelazione. Si spalancarono le porte della notorieta' e delguadagno e il suo cachet lievito' da 4 a 100 milioni di lireper film. Per tutti gli anni ottanta lavora in film comici osexy. La parabola ascendente di Laura Antonelli si interrompela notte del 27 aprile 1991, quando nella sua villa diCerveteri vengono trovati 36 grammi di cocaina. Condannata inprimo grado a tre anni e sei mesi di carcere per spaccio distupefacenti, viene assolta nove anni dopo quando la Corted'appello di Roma, che la riconosce consumatrice abituale distupefacenti, ma non spacciatrice.
Nell'ottobre del '92 laAntonelli aveva chiesto trenta miliardi di risarcimento per lepresunte conseguenze di un'operazione anti-rughe che le avevadeturpato il viso poco prima del via alle riprese di 'Malizia2000', il film che avrebbe dovuto rilanciarla, ma che si erarivelato un flop. La vicenda si era conclusa con un nulla difatto perche' era stato stabilito che una allergia e non ilcollagene avevano scatenato la reazione che l'aveva sfigurata.Una situazione che aveva spinto l'amico di sempre, Lino Banfi,a chiedere l'applicazione della legge Bacchelli. "Ringraziomolto Lino Banfi per l'iniziativa che potrebbe consentirmi unavita piu' serena, il che mi farebbe piacere, ma sinceramentevorrei essere dimenticata" aveva risposto la protagonista di"Malizia". La "vita terrena non mi interessa piu'", avevaaggiunto attraverso il suo legale, "Non voglio essere ripresa ofare interviste, vivo una vita spirituale".
Uno dei legali dell'attrice, Lorenzo Contrada ha raccontato che l'ultima volta chel'ha sentita, alcuni mesi fa, "eraserena, anche se molto provata da questi ultimi anni digiudizi, accuse, condanne e assoluzioni". Il ricordo dellegale, che l'aveva portata all'assoluzione in appello nelprocesso per droga e aveva ottenuto un risarcimento di oltre100mila euro per l'iniqua durata del procedimento, e' quello diuna persona distante daall'icona sexy che era stata negli anni'70 e '80; che si era avvicinata alla fede e dedicava ilproprio tempo alla preghiera.
"Ripeteva spesso che non le interessava la vita terrena"dice il legale, "e che era certa che sarebbe stata premiata'dopo'. Non si sentiva adatta a fare alcuni tipi di film ecredeva che la sua vita fosse quella di questi ultimi anni:vivere in un bilocale con poco e con la dignita' di una personache sta a casa, va a fare la spesa, va in chiesa e nonfrequenta nessuno. Voleva vivere nella preghiera".
Unadevozione che l'aveva spinta a dare in beneficenza gran partedell'indennizzo e chi le era vicino a chiedere che fosseinterdetta. "Aveva una fortissima dignita' e un grandissimoorgoglio" ricorda ancora Contrada, "e aveva accettato condifficolta' che fosse nominato un tutore che l'ha aiutata eseguita e le forniva quello di cui aveva bisogno per ilsostentamento". (AGI)