'Ndrangheta: biltz dei Ros a Milano, 40 arresti
ADV
ADV
'Ndrangheta: biltz dei Ros a Milano, 40 arresti

'Ndrangheta: biltz dei Ros a Milano, 40 arresti

'Ndrangheta: biltz dei Ros a Milano, 40 arresti
di lettura
(AGI) - Milano, 18 nov. - Dalle prime ore di questa mattina, icarabinieri stanno eseguendo, nelle province di Milano, Como eLecco, un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa surichiesta della procura distrettuale antimafia di Milano, neiconfronti di 40 indagati per associazione di tipo mafioso,estorsione, detenzione e porto abusivo di armi. Al centro delleindagini dei Ros tre sodalizi della 'ndrangheta radicati nelComasco e nel Lecchese, con difffuse infiltrazioni nel tessutolocale e saldi collegamenti con le cosche calabresi di origine.Documentati, in particolare, i rituali mafiosi per ilconferimento delle cariche interne e le modalita' diaffiliazione. I particolari dell'operazione saranno resi notinel corso di una conferenza stampa, che si terra' alle 11presso la procura della repubblica di Milano. Gli arrestieseguiti dai carabinieri del Ros, nell'ambito dell'operazionedenominata 'insubria' riguardano anche le province diMonza-Brianza, Verona, Bergamo e Caltanissetta.Le cosche della 'ndrangheta pianificavano un attentato neiconfronti del sostituto procuratore distrettuale antimafia diCatanzaro Pierpaolo Bruni. Dietro la pianificazionedell'attentato ci sarebbe stato un accordo tra le cosche piu'potenti delle province di Crotone, Catanzaro, Vibo Valentia eCosenza, che rientrano nell'area distrettuale su cui operaBruni. La notizia e' stata riportata stamani dal quotidiano"Gazzetta del Sud". Secondo quanto apprende l'Agi, a svelare leintenzioni dell'attentato sarebbe stato un detenuto di'ndrangheta, che avrebbe partecipato in carcere a Cosenza aduna riunione tra alcuni esponenti dei clan. Le rivelazioni hanno fatto scattare uno stato di massimaattenzione, anche perche' nelle parole del detenuto sarebberostati evidenziati riscontri concreti con riferimenti reali aposti e luoghi frequentati da Bruni, al tragitto lungo lastrada statale 107 compiuto dal magistrato e persino sullacomposizione della scorta. Una strategia che sarebbe statamessa in piedi dalle cosche piu' potenti, dunque, e che nonavrebbero digerito l'attivita' del magistrato. Nello specifico,i riscontri investigativi condurrebbero proprio versol'attivita' del pm antimafia che, solo nell'ultimo anno, haportato oltre dieci esponenti di spicco delle cosche a regimedel 41 bis. Tra questi provvedimenti, l'ultimo, che risale apochi giorni fa, riguarda il presunto boss della 'ndrangheta diCosenza Adolfo D'Ambrosio, il quale e' stato sottoposto alregime del 41 bis nel carcere dell'Aquila. D'Ambrosio e'ritenuto dagli inquirenti il reggente della cosca della'ndrangheta dei Lanzino che opera a Cosenza e nelle zonelimitrofe. Proprio dopo la notifica di quel provvedimento, erastata incendiata l'autovettura di un poliziotto penitenziarioche avrebbe partecipato alle operazioni di notifica. A questiprovvedimenti si aggiungono diversi processi seguiti da Brunicontro le potenti cosche calabresi, tra i quali le condanne diappello nei confronti dei personaggi che sarebbero stati alcentro della faida del Cosentino nel 2000. Questa serie diazioni avrebbero fatto alzare il livello di attenzione intornoal magistrato, al punto che la ricostruzione del nuovoattentato pare non abbia sorpreso gli inquirenti. I Carabinieri del Ros di Reggio Calabria hanno eseguito unprovvedimento di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Ddadi Reggio Calabria nei confronti di tre persone: GiuseppeLarosa di 49 anni, Pasquale Valente di 52 (entrambi diGiffone), Salvatore Bruzzese di 62 anni (di Grotteria). Tutti etre sono accusati associazione per delinquere di stampomafioso. Si tratta di un'indagine collegata a quella dellaProcura distrettuale di Milano, denominata "Insubria", che haportato stamani all'arresto di 40 presunti affiliati alla'ndrangheta in Lombardia. In particolare e' emersa la figuradi Giuseppe Larosa, noto anche come "Peppe la mucca", secondol'accusa in possesso della "dote" di Mammasintissima, col ruolodi vertice del locale di Giffone, al quale sono subordinate lelocali di Cermenate e Fino Mornasco (nella Brianza comasca) edi Calolziocorte (nel lecchese) nonche' altre locali non ancoraindividuate. Pasquale Valente, panettiere incensurato, sarebbeinvece in possesso della dote della "Santa", e sarebbe instretto contatto con Giuseppe Larosa. Salvatore Bruzzese, dettoSalineri, sarebbe invece l'attuale reggente del locale diGrotteria (Rc).Sono ricostruite anche le dinamiche mafiose all'interno del"locale" di Fabrizia, centro delle Serre vibonesi",nell'operazione antimafia "Insubria" della Dda di Milano che haportato a 40 arresti. Dall'inchiesta emerge infatti cheGiuseppe La Rosa, 49 anni, di Giffone (Rc) - fra i fermatiodierni del Ros nell'ambito dell'operazione antimafia - avrebbepartecipato a diverse riunioni di 'ndrangheta per ilconferimento di gradi e "promozioni" ad appartenenti alla'ndrina di Fabrizia. Tali risultanze investigative vengonolegate dagli inquirenti a quanto gia' emerso nell'operazione"Helvetia" dell'agosto scorso e, ancor prima, nell'operazioneantimafia denominata "Crimine 2". Nell'ambito di tali operazioni era infatti emerso il"prestigio" mafioso della 'ndrina di Fabrizia che, attraversoGiuseppe Antonio Primerano (gia' condannato quale verticeindiscusso del "locale" di Fabrizia nel processo "Crimine"),avrebbe dato l'autorizzazione ad aprire "locali" di 'ndranghetain Germania ed in particolare nella cittadina tedesca diSingen. Tale "locale" tedesco, secondo gli inquirenti, avrebbeagito sotto le direttive di quello presente a Fabrizia, nelVibonese. Delle spinte "espansionistiche" del "locale" diFabrizia in terra tedesca si sarebbe inoltre discusso il 26dicembre 2008 durante un incontro a Rosarno (Rc) tra DomenicoOppedisano, indicato come il capo della "Provincia" reggina, eGiuseppe Primerano. "Visto che ancora non hai dato riscontro alle precedentilettere adesso arrivera' un'amara sorpresa. Finirai con lasedia a rotelle, porco". Cosi' Michelangelo Chindamo, capodella 'locale' della 'ndrangheta di Fino Mornasco, e altrepersone, si rivolgono al titolare di un'agenzia di viaggi perestorcergli subito duemila euro e fargliene promettere altriduemila. Minaccia accompagnata poi da una busta contenentecinque proiettili. E' solo una delle tante intimidazioni'raccontate' nell'ordinanza di custodia che ha portatoall'arresto di una quarantina di persone presunte affiliatealle locali presenti nelle province di Como e Lecco. L'uomo, sottolineano gli inquirenti, invece di denunciare si e'rivolto a un altra persona vicina alle cosche per farsi'proteggere'. In un'altra occasione, al titolare di unasocieta' attiva nel campo delle automobili, gli indagati fannoarrivare questo messaggio che accompagna i 'soliti' proiettiliin busta: "Non e' uno scherzo. La polizza annua e' di 8000 euroe prepara 4mila euro subito. Ci faremo vivi noi, e' una polizzache comprende le vostre famiglie. Non vi rivolgete alle forzedell'ordine". Implacabile anche il tono usato nei confronti diun altro imprenditore: "E' arrivato il tuo turno per ilpagamento di 150mila euro. Percio' hai trenta giorni di tempoper recuperarli. Dopodiche' tramite messaggio o telefono tidiremo come e dove dovrai portarli. Devono essere banconote digrosso taglio. Per la tua sicurezza non avvisare le forzedell'ordine. Perche' sappiamo tutto di te e non abbiamo nullada perdere per farti la festa". I rapporti tra presuntiaffiliati alla 'ndrangheta e imprenditori sono uno dei temiportanti dell'ordinanza: da un lato si sottolinea la violenzaintimidatoria dei primi, ma viene anche ribadita l'omerta' chespesso caratterizza il comportamento dei secondi che "nellaquasi totalita' dei casi", pur se vittime, non denunciano oaddirittura si fanno aiutare nel recupero dei crediti. Per laProcura di Milano "il meccanismo utilizzato e' spesso quellodell'estorsione - protezione: mentre nell'estorsione classical'erogatore del denaro si limita a subire un dannopatrimoniale, nell'estorsione - protezione l'estorto riceve unasorta di vantaggio, cioe' la protezione". In particolare, nelcomune di Fino Mornasco il gip annota che c'e' una situazionedi "rilevante allarme sociale" con numerosi episodi diintimidazione a colpi anche di arma da fuoco. (AGI).
ADV