"Fuori da classe perche' gay", denuncia dei genitori
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"Fuori da classe perche' gay", denuncia dei genitori

"Fuori da classe perche' gay", denuncia dei genitori

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(AGI) - Roma, 29 set. - Per giorni in punizione nel corridoiodella scuola, senza poter entrare in classe e seguire lelezioni: tutto questo, perche' e' omosessuale, e, dunque,pericoloso per gli altri alunni. A denunciare il fatto sonostati i genitori di un ragazzo che frequenta l'istitutoE.C.Fo.P., ente cattolico di formazione professionale di Monzariconosciuto e convenzionato con la Regione Lombardia. Unepisodio che ha subito scatenato la bufera: "quanto tempobisogna aspettare per avere una legge civile control'omofobia?", domanda Sinistra Ecologia Liberta' con ilcoordinatore nazionale, Nicola Fratoianni, mentre la deputata eresponsabile Scuola e universita' di Forza Italia ElenaCentemero annuncia che presentera' "quanto ptrimaun'interrogazione parlamentare affinche' il Miur facciachiarezza". Per il presidente di Arcigay, Flavio Romani sitratta di "un fatto gravissimo, inconcepibile, per il qualechiediamo l'intervento fermo e severo del Miur: spetta alministero - ricorda Romani - inviare tempestivamente i propriispettori". Critiche anche dai leghisti: "e' una vicendaassurda - afferma Sergio Divina - e' una scemenza dire che unragazzo siccome e' gay non puo' stare in classe" e si e' detto"senza parole" il garante per l'Infanzia e l'Adolescenza,Vincenzo Spadafora: "come si puo' obbligare un adolescente astare fuori dalla propria aula con il suo banco durante lelezioni, offendendolo, discriminandolo e marchiandolo nelcarattere e nella dignita', soltanto perche' gay. Se veramentevenisse confermato quanto denunciato dalla famiglia del ragazzodi Monza, mi impegno personalmente - ha dichiarato il garante -affinche' si prendano dei seri provvedimenti nei confrontidell'istituto brianzolo". Del tutto diversa, rispetto a quella denunciata dallafamiglia dello studente, la versione dei fatti fornitadall'istituto scolastico: "tutto e' durato un giorno e nonsettimane - assicura il direttore Adriano Corioni - l'episodiorisale a mercoledi' scorso. E la mattina successiva il ragazzosi e' presentato a scuola con la madre e i carabinieri. Si eraverificato un grave episodio e volevamo tutelare il ragazzo,per cui lo abbiamo messo in uno 'spazio' all'interno delcentro, dove si fermano anche i docenti. Ma non e' uncorridoio. E c'erano anche degli educatori". Il giovane,racconta Corioni, aveva "pubblicato su un social network unafotografia 'pornografica', un atto sessuale, che lo ritraeva.Sono stati i compagni, amareggiati a informarci. A questo puntoper evitare che in classe si ingigantisse la cosa, e che cifossero tensioni, tra chi e' contro e chi e' a favore", si e'deciso di separarlo dagli altri e metterlo in una stanzadiversa. Il tutto in attesa, continua il direttore, "di parlarecon la famiglia e i servizi sociali che gia' seguono ilgiovane. Li abbiamo chiamati, ma i servizi sociali, fino aoggi, non si sono proprio fatti vedere". Se il caso didiscriminazione denunciato dovesse essere confermato "sarebbeun fatto di una gravita' inaudita, di cui la scuola dovra'rispondere", ha commentato il sindaco di Monza, RobertoScanagatti. Di "gravita' inaudita" parla anche il deputato PdAlessandro Zan, perche' un tale episodio "sottoporrebbe ilminore a un trattamento degradante e discriminatorio, violandoil suo diritto all'educazione ma ancor prima la sua liberta' edignita'". A Roma, intanto, proprio oggi il Gay center hadenunciato una nuova aggressione a un giovane omosessualeavvenuta nelle strade della Capitale, tra l'indifferenza deipassanti. "Gli ultimi due episodi di omofobia, quello di Roma equello di Monza - e' l'appello di Mara Carfagna, portavoce diForza Italia alla Camera - devono farci ancora di piu'comprendere quanto sia fondamentale investire sulla cultura,sulla prevenzione e sull'educazione". (AGI).
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