Continuano senza sosta le ricerche del killer di Davide Fabbri, il barista di Budrio, e della guardia ecologica Valerio Verri. Intanto il mistero sulla figura dell'omicida si infittisce.
Il serbo con diverse identità
Igor Vaclavic "è un serbo ricercato anche nel suo Paese. Ha diversi alias però, da quello che mi dicono sia stato accertato, la nazionalità è serba ed è ricercato anche lì per una rapina con violenza sessuale". Ha sottolineato il comandante generale dell'Arma dei carabinieri, Tullio Del Sette, arrivato alla compagnia di Molinella (Bologna) per fare il punto sulle ricerche del killer in fuga. Igor Vaclavic detto "il russo" ex militare dell'est oppure Ezechiele Norberto Feher, serbo, nato a Sobotica: sono solo due degli alias che il presunto killer ha utilizzato nel corso della sua 'carriera criminale".
Indagato per entrambi gli omicidi e su cui pende anche un mandato di cattura per alcune rapine avvenute, nel 2015 nel Ferrarese, Igor Vaclavic viene descritto come una sorta di "ninja" con arco e frecce e come un 'lupo solitario', soprannome riportato dalle cronache che si dice gli fu affibbiato in prigione. Queste sono solo due degli alias che il presunto killer indagato per i due omicidi ha utilizzato nel corso della sua 'carriera criminale'.
Diverse sono le identità corrispondenti al codice alfanumerico che identifica Igor Vaclavic attraverso le impronte digitali nell'archivio dell'Interpol. Il 40enne finì in carcere due volte (nel 2007 e nel 2010) per alcune rapine: su di lui pende anche un mandato di arresto sempre per rapine commesse nel 2015 nel Ferrarese oltre che un decreto di espulsione non eseguito.
I due omicidi a distanza di una settimana
La prima vittima di "Igor il russo" è Davide Fabbri, un barista ucciso il primo aprile con alcuni colpi di pistola che lo hanno raggiunto all'altezza del collo durante un tentativo di rapina nel suo locale nella frazione Riccardina di Budrio, in provincia di Bologna. Il killer è fuggito a piedi ed è poi scattata una caccia all'uomo nella zona. Un "fatto di una efferatezza e una gravità inaudite per Budrio e per qualsiasi altro territorio", aveva affermato il sindaco Giulio Pierini.
Dopo una settimana il killer è tornato a colpire. Nella sera di sabato 8 aprile Vaclavic ha sparato e ucciso a Portomaggiore (Ferrara) la guardia volontaria Valerio Verri e ferito gravemente l'agente di polizia provinciale Marco Ravaglia, ricoverato in coma farmacologico ma non in pericolo di vita all'ospedale Bufalini di Cesena.
L'arma sarebbe la stessa
L'arma da fuoco, una pistola calibro 9X21, le modalità brutali e spietate nei due fatti di sangue oltre all'area di azione hanno fatto pensare agli inquirenti ad un unico assassino per entrambi gli omicidi. Repertati dal Ris anche alcune tracce rinvenute sul Fiorino rubato che l'assassino della guardia ecologica ha abbandonato, a Molinella (Bologna) prima di riuscire a dileguarsi nella boscaglia. Determinante per lo sviluppo delle indagini sarà la testimonianza della guardia ferita oltre ai risultati del profilo genotipico 'Ignoto 1' isolato dai Ris all'esterno del bar di Budrio. Il volto del ricercato è stato riconosciuto da alcuni testimoni che hanno riferito di una persona simile che si aggirava nei pressi del locale di Riccardina di Budrio.
Il covo tra paludi e acquitrini
Si cerca un probabile 'covo' tra paludi e acquitrini in una zona ben conosciuta da Igor Vaclavic, latitante dal 2015 per una serie di rapine commesse nel 2015 proprio nel Ferrarese. In azione, per setacciare palmo a palmo l'oasi di Marmorta di Molinella, al confine tra il Ferrarese e il Bolognese, circa 150 militari per ogni turno di servizio con il supporto dei paracadutisti del Tuscania, i Cacciatori di Calabria, e le unità del Gruppo intervento speciale (Gis) per intervenire sia da terra sia dall'aria con tiratori scelti.
"Il ricercato è molto pericoloso"
Intanto inquirenti ed investigatori invitano i cittadini alla prudenza descrivendo il ricercato come un criminale molto pericoloso, che sarebbe armato di due pistole.