Colf e badanti, come evitare un addio da incubo
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Colf e badanti, come evitare un addio da incubo

Colf e badanti, come evitare un addio da incubo

di Sonia Montrella
 Badanti (Afp)
 Badanti (Afp)
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La badante/parrucchiera che chiedeva 128mila euro

Oltre128mila euro: è la cifra da capogiro che si è sentito chiedere il mese scorso un romano trascinato in tribunale dall’ ex colf e badante di sua madre, malata di Alzheimer. La donna, una cittadina dell’Est Europa, sosteneva di aver lavorato prima in nero e poi di essere stata inquadrata in modo non corretto e chiedeva 128mila euro di risarcimento.
 Colf (Afp)
 Colf (Afp)
Un caso di abuso di potere? Niente affatto, racconta all’Agi De Luca, che ha difeso l’imputato. “La signora è stata assunta come colf fino al 2013, questo perché dalle 8 alle 17 la madre del mio assistito era al centro malati di Alzheimer di Roma. Dalle 17 in poi invece, era lui stesso a occuparsene. Nel 2013 le cose sono cambiate, lui è andato via di casa e ha stipulato un nuovo contratto con la signora, questa volta inquadrandola come badante. Considerando le nove ore che la persona assistita trascorreva al centro Alzheimer, la badante lavorava due ore al giorno. Indagando si è scoperto, inoltre, che quando era sola in casa la signora ‘arrotondava’ tagliando i capelli ai suoi connazionali”. La causa si è conclusa con un’ammenda di 5.000 euro da pagare alla signora “perché il datore di lavoro l’aveva registrata come badante a persona autosufficiente anziché non autosufficiente”.

Il datore di lavoro non è un imprenditore

Un milione di colf e badanti

I numeri del lavoro domestico
I numeri del lavoro domestico

Chi sono e da dove vengono i lavoratori domestici


  • il 60,5 arriva dall’Europa dell’Est (soprattutto dalla Romania)
  • il 17,1 dall’Italia
  • il 9,1 dall’Ucraina
  • il 6,6% dalle Filippine
  • il 6,2% dalla Moldavia

Come funziona il contratto collettivo

Privacy, costi e tempo libero, ecco i fattori che rovinano i rapporti (di lavoro)

I cinque consigli per mettersi al riparo da vertenze

  1. Capire qual è lo stato di necessità: ho bisogno di una colf? Di una badante? La persona assistita è autosufficiente? La maggior parte delle vertenze riguarda lo sconfinamento da un inquadramento a un altro.
  2. Informarsi e studiare il contratto collettivo, i minimi retributivi, le ferie e la malattia. Nel momento in cui si assume una lavoratrice domestica si diventa datori di lavoro, con tutti gli oneri in capo e quindi gestire il rapporto di lavoro.
  3. Scrivere un contratto e dichiararlo all’Inps. Il lavoro domestico, per legge, può essere instaurato verbalmente. Ma laddove è chiaro quale sarà la mansione, quali le ferie, cosa succede in caso di malattia, il rapporto tra lavoratore e datore di lavoro è più limpido e franco.
  4. Fornire la busta paga: non sono obbligatorie per legge, sebbene il contratto collettivo lo indichi. La busta paga riassume tutte le condizioni economiche del lavoro. In più insieme al contratto garantisce al tutela piena al datore di lavoro. Si ha il dettaglio della malattia, straordinarie, ferie.
  5. Pagare i contributi sull’effettivo orario lavorativo, e non trascurare la Cassa malattia. Il bollettino da pagare che l'Inps invia al datore di lavoro prevede solo i contributi previdenziali, tuttavia il contratto collettivo nazionale prevede all’articolo 52 anche il pagamento della Cassa malattia attraverso i Maf dei contributi previdenziali. Quando la lavoratrice va a richiedere dei rimborsi alla Cassa e non trova i versamenti iniziano i problemi.
 5 Consigli anti-vertenza
 5 Consigli anti-vertenza

Mai più “colf-fai-da-te-so-tutto-io”

  • “Cosa ci vuole a gestire un rapporto con la colf, governante, babysitter? Ci penso io, sono bravo ad usare il computer e internet”.
  • “Posso non fare la busta paga” [esatto, è tecnicamente vero. Ma il calcolo della busta come lo fa, a spanne?]
  • “I contributi si possono calcolare da soli sul sito inps” [dipende che dati di riferimento vengono indicati per il calcolo. Se sbaglia, il conteggio viene errato]
  • “Posso scaricare gratis il contratto da internet” [ci sono fac simili orribili: si serva pure!]
  • “Per le norme e la retribuzione guardo su internet” [ Dove guarda, cosa consulta, sono informazioni aggiornate?]
  • “La comunicazione di denuncia del rapporto all’inps è facile”[ci provi, se ha tempo ed è bravo su internet]
  • “Ci penso io a fare le altre comunicazioni e dichiarazioni”[Urca! Buona fortuna.]
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