Una scultura donata dal sovrano dell'Arabia Saudita in occasione della visita istituzionale del 9 novembre 2015. E' il solo dono ricevuto dall'allora presidente del Consiglio Matteo Renzi iscritto nel registro dei doni di rappresentanza. Lo scrive oggi il Fatto Quotidiano in un articolo di Carlo Tecce che ha ottenuto l'elenco in applicazione del nuovissimo "Foia" (Freedom of Information Act, legge sulla libertà di informazione) entrato in vigore lo scorso 23 dicembre.
Nello stesso giorno è formalizzata la consegna della statua, il cui valore è in attesa di stima, nelle disponibilità di Palazzo Chigi. Il regalo più costoso dell'elenco è una riproduzione del "breviario Grimani", capolavoro della miniatura fiamminga e stimato 15.000 euro, ricevuto dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta il 5 dicembre 2010 e consegnato alla biblioteca Chigiana il 29 dicembre 2010.
Le due pagine, scritte a mano e scansite in formato Pdf, consegnate al giornalista del Fatto contengono una lista brevissima: sei pezzi in tutto. Uno solo consegnato da Matteo Renzi, gli altri da alcuni ministri. La domanda del Fatto è quindi questa: o la risposta prodotta da Palazzo Chigi è parziale o Renzi non ha restituito altro. Il giornale ipotizza un errore da qualche parte, visto che sono state molte le occasioni e i doni ricevuti nei tre anni di vita del governo. Solo in occasione della visita a Riad, fu donato anche un orologio Rolex. Ma sono altri i doni ricevuti che non compaiono nell'elenco, come ad esempio la bicicletta da corsa Shimano spedita in Italia dal premier giapponese Shinzo Abe.
La nota di Palazzo Chigi: Renzi ha consegnato i doni a uffici competenti
In serata da Palazzo Chigi arriva una nota: "I doni di Stato ricevuti da Matteo Renzi nella sua funzione di presidente del Consiglio sono stati consegnati agli uffici competenti di Palazzo Chigi, come prevedono le norme. Per quanto riguarda gli orologi donati alla delegazione ufficiale italiana in occasione della visita ufficiale in Arabia Saudita a novembre 2015, come già ribadito in passato, sono nella disponibilità della presidenza del Consiglio".
Cos'è il 'Foia' e come si applica
Anche il Foia è uno strumento nuovissimo: le linee guida per la sua applicazione sono state deliberate dall'Autorità Nazionale Anticorruzione soltanto il 28 dicembre.
E' una legge nata con la riforma della Pubblica amministrazione del ministro Marianna Madia e pensata per garantire la massima trasparenza della Pubblica Amministrazione davanti ai cittadini e tutte le amministrazioni sono tenute ad adeguarsi subito alla novità. L'unico requisito necessario per visionare qualsiasi atto prodotto dalla P.A. è la cittadinanza italiana. Il cittadino deve mandare la richiesta all'ufficio competente sulla materia oggetto della richiesta di informazioni, indicando a quali dati e a quali atti si voglia accedere e la modalità di accesso. La domanda si può consegnare a mano, spedire per posta normale o con una mail di posta certificata. L'ufficio è obbligato a rispondere entro 30 giorni dalla ricezione della richiesta. I limiti alla consultazione di atti restano nei casi di segreto di Stato o di rischio concreto di pregiudizio agli interessi pubblici e privati. I casi sono elencati dalle linee guida dell'Autorità anticorruzione, ma il diniego deve essere dato per scritto, con atto motivato che e' impugnabile davanti al Tar.
Ultimo aggiornamento 2 febbraio ore 20.34
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