Giulio e Francesca Maria Occhionero non hanno avuto accesso alla posta elettronica di Matteo Renzi. Né quella di Mario Draghi o di Mario Monti. Secondo quanto risulta ad Agi (e confermato dalla Procura di Roma e dalla Polizia Postale) nei mesi scorsi sono sì stati fatti dei tentativi per cercare di entrare negli account dell'ex premier e degli ex banchieri centrali italiani. Ma non sarebbero andati a buon fine. Una precisazione sui fatti pubblicati che Agi.it aveva ha anticipato pubblicando una pagina del fascicolo che metteva in discussione quanto riportato in precedenza. Pagina che chiarisce quali account sono stati di fatto violati, e quali no.
“Molti degli account presenti nel database, benché privi di password, appartengono a domini di importanti società private o enti istituzionali”, si legge a pagina 14 del documento. Che conferma i sospetti: a chi indaga non risulta affatto che il cellulare dell'ex premier sia stato violato o abbia subito intrusioni. Nella cartella POBU (Political Business) dei fratelli Occhionero ci sono i nomi di 674 politici. E le password di 29 account di posta istituzionali.
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Ma è in corso un'inchiesta. E i dati acquisiti sino ad ora dagli inquirenti sul conto dei due fratelli sono solo parziali. Si sa ad esempio che la maggior parte del materiale conservato nel suo pc da Occhionero a Roma è stato cancellato in maniera (sembra) definitiva. E tutto ciò che era contenuto nei server americani è stato si chiesto alle autorità, ma ottenerli tutti non sarà né semplice, né rapido.