di Ottavio Mancuso
Roma - Il terremoto di domenica 30 ottobre ha avuto a Roma un'intensità compresa fra 4 e 5 gradi della scala Mercalli che corrisponde a un effetto a metà strada fra "moderato" e "abbastanza forte". Il calcolo, effettuato dall'Ingv, dimostra che la scossa, che tanta paura ha prodotto nei cittadini romani, si è collocata a un livello ancora lontano dal produrre vittime o danni importanti per strutture e case. Spiega all'Agi la sismologa Concetta Nostro: "Un terremoto produce danni importanti quando supera i 7 gradi della scala MCS (Mercalli-Cancani-Sieberg)".
Tanto per fare un esempio, la scossa del 24 agosto che ha fatto 300 morti ad Amatrice, Accumoli, Arquata e Pescara del Tronto, è stata classificata di grado 10 della scala Mercalli, rispetto a un massimo di 12. La sismologa Nostro spiega che il calcolo della magnitudo di un terremoto con il sistema Richter si può effettuare soltanto nella zona dell'epicentro, in quanto solo in quel punto si misura l'energia sprigionata dall'evento sismico. Per le aree più lontane, dove comunque il sisma è stato avvertito, si ricorre alla scala Mercalli che misura, invece, il "risentimento sismico" avvertito dalla popolazione. Il calcolo viene effettuato dall'Ingv poco tempo dopo l'evento e rappresenta il risultato delle segnalazioni raccolte attraverso un vero e proprio questionario che può essere consultato sul sito www.haisentitoilterremoto.it.
La differenza tra scala Richter e scala Mercalli
LA SCALA MERCALLI VICINO ALL'EPICENTRO - Diverso il discorso per la zona dell'epicentro, quella maggiormente colpita dal terremoto. In questo caso, spiega ancora la sismologa Nostro all'Agi - "la misurazione in base alla scala Mercalli non avviene subito attraverso le segnalazioni raccolte nel questionario ma si basa, più correttamente, sui danni effettivamente verificatisi". Danni che vengono valutati direttamente sul posto dai soccorritori, vale a dire, in sostanza, da Protezione Civile e Vigili del Fuoco.
Si tratta in questo caso di calcoli più complicati e laboriosi che richiedono un tempo più lungo. E così si spiega perchè, ad esempio, oggi noi abbiamo a disposizione la valutazione della scala Mercalli del terremoto del 30 agosto e non ancora invece quella delle scosse del 26 e del 30 ottobre per il quale bisognerà ancora attendere una più puntuale misurazione dei danni effettivamente prodotti.
A ROMA DANNI SIGNIFICATIVI CON SISMA DI MAGNITUDO 7 - Questo, dunque, per il passato. Ma per il futuro i romani cosa devono attendersi? Spiega ancora la sismologa Nostro: "Perche' si producano dei danni importanti a Roma a livello di vittime o crolli di abitazioni, si dovrebbe verificare un terremoto di magnitudo almeno 7 secondo la misurazione Richter. Ma questo sisma dovrebbe avere come epicentro una zona più vicina alla capitale rispetto a quella di questi ultimi due mesi, diciamo la Marsica o la zona dei Colli Albani".
Più in generale, Nostro tiene comunque a sottolineare che "Roma ha sì una pericolosità moderata" ma presenta "un rischio elevato a causa della densità di popolazione. Senza trascurare naturalmente la massiccia presenza di patrimonio artistico". (AGI)