CdV - "Tutte le volte che il Papa emerito, accogliendo il mio invito, e' apparso in pubblico e l'ho potuto abbracciare davanti a tutti, la gioia e l'applauso dei presenti sono stati sinceri e intensi. Sono stato molto grato a Benedetto XVI per aver voluto partecipare all'apertura del Giubileo della misericordia, passando attraverso la porta santa subito dopo di me". Lo scrive Papa Francesco nella prefazione della biografia di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI curata dal teologo Elio Guerriero ed edita da Mondadori. Nel testo, il Papa cita un recente intervento del predecessore che "mette in evidenza come 'segno dei tempi' il fatto che 'l'idea della misericordia di Dio diventi sempre piu' centrale e dominante' e che 'l'uomo d'oggi e' in attesa della misericordia', dimostra ancora una volta nel modo piu' chiaro come l'amore misericordioso di Dio sia il filone unificante piu' profondo degli ultimi pontificati, il messaggio piu' urgente che la Chiesa in uscita porta fino alle periferie di un mondo segnato da conflitti, ingiustizie e disprezzo per le persone umane".
"La missione della Chiesa, il servizio di Pietro, attraverso le naturali variazioni delle situazioni e delle persone - scrive Francesco - sono sempre annuncio dell'amore misericordioso di Dio per il mondo. Tutta la vita di pensiero e di opere di Joseph Ratzinger ha mirato a questo fine, e nella stessa direzione con l'aiuto di Dio mi sforzo di continuare". Secondo Bergoglio, "tutti nella Chiesa abbiamo un grande debito di gratitudine con Joseph Ratzinger-Benedetto XVI per la profondita' e l'equilibrio del suo pensiero teologico, vissuto sempre al servizio della Chiesa fino alle responsabilita' piu' alte, di prefetto della Congregazione per la dottrina della fede durante il lunghissimo pontificato di Giovanni Paolo II e infine di pastore universale". "Il contributo dellasua fede e della sua cultura a un magistero della Chiesa capace di rispondere alle attese del nostro tempo, - sottolinea Francesco parlando del suo predecessore - soprattutto nel corso degli ultimi tre decenni, e' stato fondamentale. E il coraggio e la determinazione con cui ha affrontato situazioni difficili hanno indicato la strada per rispondervi con umilta' e verita', in spirito di rinnovamento e purificazione. Ma vorrei insistere sul fatto che in questi primi anni del mio pontificato il mio legame spirituale con lui rimane particolarmente profondo". Bergoglio sottolinea, infatti, che "la sua presenza discreta e la sua preghiera per la Chiesa sono appoggio e conforto continuo per il mio servizio. Ho ricordato spesso l'ultima udienza di congedo dai cardinali, il 28 febbraio 2013, prima di lasciare il Vaticano, quando pronuncio' quelle parole commoventi: 'Tra voi c'e' anche il futuro Papa, al quale gia' oggi prometto la mia incondizionata reverenza e obbedienza'. Allora non potevo sapere che si sarebbero riferite a me. Ma in tutti gli incontri con lui ho potuto sperimentare non solo reverenza e obbedienza, ma anche cordiale vicinanza spirituale, gioia di pregare insieme, fraternita' sincera, comprensione e amicizia, e anche disponibilita' al consiglio. Chi meglio di lui puo' comprendere le gioie ma anche le difficolta' del servizio della Chiesa universale e del mondo di oggi, ed essere spiritualmente vicino a chi e' chiamato dal Signore a portarne il peso?". "Percio' - conclude Francesco - la sua preghiera mi e' particolarmente preziosa e la sua amicizia gradita. Per la Chiesa la presenza di un Papa emerito oltre a quello in carica e' una novita'. E poiche' si amano, e' una novita' bella. In certo senso esprime in maniera particolarmente evidente la continuita' del ministero petrino, senza interruzione, come gli anelli di una stessa catena saldati dall'amore. Il popolo santo di Dio in cammino lo ha capito molto bene". (AGI)