Roma - Scegliere Isocrate per la versione di greco "e' stata un'ottima idea". Luciano Canfora, docente di filosofia latina e greca, e profondo conoscitore del mondo classico, commenta all'AGI lo scritto di greco per il liceo classico, tratto dal discorso 'Sulla pace' di Isocrate. "E' una prosa scorrevole, regolare, sintatticamente molto ben costruita, per cui e' quasi prevedibile. Mentre altri autori tipo Tucidide, per non dire i poeti, non sono cosi' prevedibili in maniera regolare". Una scelta quella di Isocrate "molto interessante" soprattutto per il suo contenuto, prosegue il professore emerito dell'Universita' di Bari. Un lungo discorso sulla giustizia che parla anche ai politici di oggi. Spiega il professore: "Nel discorso 'Sulla pace' e' la prima volta che Isocrate parla direttamente di politica interna di Atene. Prima si era tenuto sempre su tematiche di politica estera. L'occasione storica e' che nell'anno in cui Isocrate pronuncia il discorso, il 356 avanti Cristo, Atene si trova impelagata in una guerra contro i propri alleati, la cosiddetta 'guerra sociale', in cui va in crisi il Secondo Impero ateniese. E' un lungo discorso sulla giustizia. Isocrate si rivolge ai politici, che devono comportarsi in maniera corretta e non puntare al vantaggio personale". E questo, osserva Canfora, "e' un riferimento che potremmo scolpire su tutti i palazzi pubblici del nostro Paese". (AGI)