CdV - "Per costruire un mondo migliore o almeno non peggiore, serve che ognuno veda riconosciuta la sua identità. Che tutti si sentano di mantenere la propria identità senza la quale nessuno puo' avere un futuro". Lo ha detto Papa Francesco intervenendo questa sera alla sessione conclusiva del Congresso di "Scholas occurrentes" la rete di scuole popolari da lui promossa in America Latina quando era arcivescovo di Buenos Aires, e che oggi - divenuta Fondazione Vaticana - è estesa anche agli altri Continenti. "Nel mondo di oggi vedo una profonda crudeltà: il mondo è crudele, capace di massacrare i piccoli", ha denunciato commentando l'immagine di "un bambino massacrato, colpito sulla testa".
"Serve - ha aggiunto il Papa - appartenenza, cioè avere un linguaggio comune: solo parlare non basta". Francesco ha poi evocato il suo viaggio dello scorso novembre in Centrafrica, un paese che ha sofferto molto a causa della guerra interna. Ed ha individuato tre ambiti per un impegno a favore della pace: "il linguaggio, l'accettazione e la pazienza della tolleranza".
Papa Bergoglio si si e' soffermato in particolare sulla capacita' di dialogare che deve essere insegnata ai ragazzi: "il dialogo e' un ponte. Un dialogo che non diventa una discussione dove la superbia termina male. "C'e' bisogno - ha concluso - di abbassare livelli di aggressività, di mansuetudine, di camminare insieme". (AGI)