Roma - La giornata del Primo maggio in Italia dedicata ai lavoratori unisce tutti, dal Presidente della Repubblica ai sindacati nella richiesta di verita' per l'atroce morte di Giulio Regeni, torturato e ucciso in Egitto. Il primo e' stato Sergio Mattarella che ha rivolto "un pensiero commosso", nel corso del suo intervento per la cerimonia al Quirinale in occasione della festa del Lavoro, a Valeria Solesin e Giulio Regeni "due giovani ricercatori" perche' "le mani assassine che li hanno portati via agli affetti delle loro famiglie e dei loro amici sono diverse ma li voglio accomunare perche' amavano cio' che stavano facendo e pensavano che la serieta' dello studio avrebbe aperto per loro e per altri la strada per un lavoro utile alla societa'".
A Roma il tradizionale evento musicale promosso da Cgil, Cisl e Uil e che richiama in piazza San Giovanni in Laterano decine e decine di migliaia di persone si e' aperto con la dedica a Regeni e la sua foto, quella che tutti ormai conoscono bene, era sui maxischermi allestiti nell'area. "C'era un ragazzo di 28 anni che amava la liberta'. Si chiamava Giulio Regeni. Chiediamo giustizia e liberta' per quel ragazzo che e' in ognuno di noi", e' il messaggio fatto avere dai genitori del ricercatore ai giovani in piazza, e con loro a tutta Italia.
Sul palco del #1M2016 si apre con il toccante messaggio dei genitori di Giulio Regeni#ConcertoPrimoMaggio pic.twitter.com/90WYH3gP4y
— Primo Maggio Roma (@primomaggioroma) 1 maggio 2016
Luca Barbarossa il conduttore del 'concertone' che ha raccolto decine di miglaiia di persone e andra' avanti fino a mezzanotte ha intonato 'Here's to you' (scritta da Joan Baez e musicata da Ennio Morricone in memoria degli anarchici italiani Sacco e Vanzetti ingiustamente processati e condannati a morte sulla sedia elettrica negli Usa nel 1927, per essere poi riabilitati 50 anni dopo), per poi sottolineare "Non smettiamo di chiedere giustizia per lui e per tutte le persone private dei diritti".
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Anche la manifestazione per il Primo Maggio in Friuli Venezia Giulia, con 8mila persone scese in corteo nelle ormai consuete quattro piazze della regione ha dedicato un pensiero al ricercatore friulano barbaramente ucciso in Egitto. Lo slogan scelto per la piazza di Cervignano "Da questa terra di lavoro un soffio di liberta'" dedicato a Giulio Regeni. Da Cervignano a Trieste, passando per Gradisca d'Isonzo e Pordenone, il coro e' unanime: serve lavoro, lavoro vero, lavoro per tutti. Al centro dei comizi il lavoro, quello che manca, colpito duramente da una crisi ancora lontana da passare, come confermano i numeri rimbalzati su ogni palco e che guardano soprattutto ai giovani.
A Genova, dove i sindacati conferedarli hanno organizzato una manifestazione con tutti i leader, e' stata Susanna Camusso ha ricordare Regeni. "Era un lavoratore, un cittadino del mondo. Oggi e ogni giorno chiediamo verita' per Giulio Regeni", Con queste parole il segretario generale della Cgil ha aperto il suo comizio del Primo Maggio a Genova. In precedenza alla testa del corteo del 1 maggio con i leader di Cisl e Uil, durante il percorso, ha annodato al suo foulard rosso un nastro giallo con la scritta, a mano, #verita' per Giulio Regeni.
I leader dei principali sindacati hanno sottolineato la necessita' di investire sul lavoro ma anche e soprattutto sulla sicurezza. "Basta forme di tolleranza al risparmio: dobbiamo essere intransigenti sul tema sicurezza", ha detto Susanna Camusso, segretario generale Cgil, dal palco della manifestazione sindacale di Genova per celebrare la Festa dei lavoratori. "Partite iva, voucher, lavoratori senza formazione e sicurezza non vanno bene - ha proseguito Camusso -. Lo insegna la tragedia a Carrara, con lavoratori morti schiacciati: se con la crisi si poteva maltollerare il risparmio, ora che il mercato del lavoro riprende quello che e' successo e' omicidio". "A Confindustria - ha aggiunto la leader delal Cgil - diciamo che paghiamo 15 anni di mancati investimenti: investimenti fatti in finanza e non in formazione e istruzione".
"Il governo dice che rappresentiamo il passato. Ebbene abbiamo una certezza: se modernita' e' nessuna sicurezza, zero lavoro, voucher, allora non e' modernita' ma e' antico, quando si sfruttava il lavoro. Modernita e' la conquista del contratto di lavoro, la conquista di un orario lavoro. Se conservativi e' difendere diritti lavoratori, allora siamo conservativi". Giovani senza lavoro e anziani senza certezze sulle pensioni: "Bisogna cambiare tutto questo".
Lo ha gridato dal palco della manifestazione genovese Carmelo Barbagallo, segretario generale della Uil, sottolineando che il sindacato e' disponibile a "discutere anche in piedi col ministro Poletti, ma non in ginocchio". Barbagallo ha criticato il Governo che "non rispetta le sentenze della Corte costituzionale, quella sul rinnovo del contratto del pubblico impiego e quella sulle pensioni" e ha affermato che "bisogna dare stabilita' ai giovani e flessibilita' in uscita agli altri". "Noi siamo pronti a discutere - ha aggiunto - se non cresce l'economia del Nord est e del Nord Ovest non c'e' ripresa per il Paese. Il Primo maggio ci hanno fatto dimenticare che e' una festa, oggi e' un impegno per ricordare i problemi dei lavoratori". "Bisogna rifare l'unita' sindacale" ha affermato ancora Barbagallo salutando Genova e commentando la pioggia che bagna la manifestazione: "Piove, governo 'puntini puntini'. Non ci fermera' nemmeno la pioggia. Non ci fermeremo".
Ridare dignita' al lavoro. Lo ha chiesto Annamaria Furlan, segretario generale della Cisl, dal palco della manifestazione sindacale a Genova. "Per creare lavoro servono investimenti - ha affermato -. Con infrastrutture e banda larga creiamo lavoro. Turismo e commercio funzionano con buste paga pesanti. Non ci interessano buste arancioni". "Siamo qui - ha spiegato Furlan - perche' Genova e' la cartina di tornasole del Paese. Chiediamo al governo italiano di ridare valore e dignita' al lavoro. Ogni giorno muoiono 3 persone per lavoro. Come si fa a concedere voucher, dopo un infortunio o una morte sul lavoro: cosi' non si ha dignita' e sicurezza".
A Roma ha sfilato il sindacato Ugl. Tante testimonianze di sindacalisti di base dell'Ugl sulle aziende in crisi e poi il comizio finale del segretario generale dell'Ugl, Francesco Paolo Capone. Cosi' il 1 Maggio dell'Ugl organizzato a Roma, tra il Palazzo della Civilta' del Lavoro e la sede di Confindustria, sotto lo slogan "Italia, Lavoro, Partecipazione'. "Noi rappresentiamo dei lavoratori e dei sindacalisti coraggiosi che oggi hanno voluto raccontare la realta' delle loro aziende in crisi. Abbiamo scelto il Palazzo della Civilta' del Lavoro per ricordare che l'Italia e' stato un Paese all'avanguardia nelle regole sul lavoro e che tutto questo sta per essere distrutto. Siamo anche accanto alla sede di Confindustria che ci chiede un cambiamento e noi siamo sempre pronti alle sfide, a misurarci con la contrattazione di secondo livello, ma non ad accettare che il taglio dei costi nei bilanci venga fatto solo sulla pelle dei lavoratori". "Ma siamo anche l'unico sindacato che da 66 anni si batte per la partecipazione dei lavoratori alle scelte e agli utili delle imprese. Siamo convinti che con la contrattazione di secondo livello si possa aprire una strada per la realizzazione di uno strumento che puo' incrementare la capacita' produttiva delle nostre aziende, sia di quelle in buono stato di salute sia di quelle in crisi".